Una domenica all’insegna del maltempo in Italia: dalle prime ore della mattina una pioggia battente si è scagliata su Roma, allagando strade e creando numerosi disagi ai cittadini. A Trigoria, dove la squadra giallorossa si allena, i campi sono impraticabili e Eusebio Di Francesco è stato costretto a svolgere una seduta d’allenamento in palestra in vista della partita di martedì contro l'Atletico Madrid. Inoltre la strada che porta al centro sportivo è stata chiusa intorno alle 8.45 all’altezza da via Terranova per la caduta di cavi elettrici.
TOTTI A MISANO
E mentre nella Capitale si combatte col nubifragio, Francesco Totti è volato a Misano per seguire il Gran Premio di MotoGp: l’ex numero 10 è ospite della Pramac, con lui anche l’attore Keanu Reeves, Marco Materazzi, Alessio Cerci e l’ex campione di Formula 1 Mark Webber. Ci sono anche il Ministro dello Sport, Gianluca Lotti, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Giornata particolare ed esperienza bellissima, solo chi mette piede qui in griglia capisce quali sensazioni particolari si vivono». Su Valentino Rossi: «Mi spiace non averlo incontrato, gli devo anche dare il casco del Mugello...», ha raccontato Totti. «Io futuro allenatore della Roma? No, tranquilli».
Con un po' di amici nel box Ducati! Forza ragazzi e in bocca al lupo per la gara! 👍🏍 #MotoGP #SanMarinoGP #MisanoGP pic.twitter.com/EupWngIC0s
— Francesco Totti (@Totti) 10 settembre 2017
Ok, io ci provo, ma @AndreaDovizioso va comunque un po' più forte di me... 😂 #MotoGP #SanMarinoGP #MisanoGP pic.twitter.com/Za3dOMqIYg
— Francesco Totti (@Totti) 10 settembre 2017
«ADESSO GIOCO IO»
Dopo un anno a guardare e imparare le dinamiche del calcio italiano, Alisson è stato promosso a portiere titolare della Roma. Il brasiliano ha atteso che Szczesny completasse il suo percorso in giallorosso per poi trasferirsi alla Juventus: «Se non avessi avuto la certezza di giocare, avrei chiesto di lasciare la Roma. Perché questo è l’anno principale della mia carriera - ha detto a al portale Folha -. Non avrei accettato un’altra stagione da riserva, avrei dovuto pensare a me e ai miei obiettivi. Adesso so che tutto dipende da me e dalle mie prestazioni, anche perché nessuno nel Brasile, nell’anno del Mondiale, ha il posto garantito». Il rapporto con l’ex tecnico Spalletti non era dei migliori: «Non mi sentivo a mio agio ad andargli a dire delle cose perché lui aveva scelto di avere due portieri di alto livello e mi faceva giocare nelle coppe.