Tutto un altro campionato: gare ogni 3 giorni, 5 cambi e tempi più lunghi. Sì agli allenamenti dal 27 aprile

Tutto un altro campionato: gare ogni 3 giorni, 5 cambi e tempi più lunghi. Sì agli allenamenti dal 27 aprile
di Emiliano Bernardini e Romolo Buffoni
4 Minuti di Lettura
Domenica 19 Aprile 2020, 07:30

Un calcio mai visto prima, un campionato “in provetta”. La Serie A reinventa se stessa per riuscire a portare a termine questa stagione. E anche i tifosi dovranno prepararsi ad uno spettacolo inedito. Decisamente più freddo. Distaccato. Ma d’altronde quando si è in equilibrio su un filo si bada poco al contorno. E’ già uno show che il pallone rotoli di nuovo. Qualcuno l’ha definito una sorta di mondiale. Già, ma forse solo perché si giocherà d’estate. Sempre e solo di sera. Tre partite a settimana. Lavoro straordinario per il Giudice sportivo che dovrà decidere in tempi rapidissimi (24 ore al massimo). Sei settimane e mezzo di passione per sapere chi vincerà uno scudetto unico. O meglio inedito. Di certo perderà la sua essenza: il calore.

UN SETTIMANA PRIMA
Ma forse ora importa a pochi perché l’assenza prolungata produce solo una domanda ossessiva: quando si riparte? Ieri c’è stata una riunione del Comitato tecnico scientifico che è orientato a concedere dal 24 o dal 27 il via libera agli allenamenti. A “convincere” i tecnici il protocollo medico che il presidente della Figc, Gravina ha consegnato ai ministri di Salute e Sport Speranza e Spadafora. (Mercoledì alle 12 una videoconferenza dovrebbe darne l’ufficialità). Il documento è diviso in due parti. La prima di 32 pagine e che descrive le indicazioni per la ripresa degli allenamenti. Quattro punti: 1) La data (deciderà il governo); 2) I luoghi; 3) Il gruppo squadra; 4) La sanificazione. Ampio spazio è dedicato agli esami a cui saranno sottoposti i calciatori. 

IL CUORE E L’APP
Si parte con tamponi (2 in 24 ore e da reperire con partnership commerciali o comprandoli privatamente) e poi i test sierologici. Che verranno ripetuti al temine della prima settimana di clausura. L’ultima parte è un addendum in cui si sottolineano i rischi per il cuore. Il 25% dei casi ha riportato miocardite acuta. Inoltre l’uso di clorochina, il farmaco usato per contrastare il Covid-19, ha alte percentuali di cardiotossicità: gravi aritmie acute. La seconda parte, 19 pagine, specifica tutti i comportamenti che dovranno essere tenuti durante gli allenamenti. Due settimane con la terza facoltativa. E poi l’app Immuni per controllare tutti. Nel rispetto della privacy, sia chiaro. 

PORTE CHIUSE E CAMPI NEUTRI
Se la Fase 2 ha un suo protocollo la Fase 3, ossia il ritorno del campionato, sarà molto più a braccio. Di idee se ne sono ascoltate una, nessuna e centomila. Ipotesi. Solo quando ci sarà il fischio d’inizio si avrà la giusta percezione. E’ bene dire che bisogna prepararsi. Dimentichiamo quello visto finora. Si giocherà nel silenzio che, da sempre, è definito “irreale”. Non a caso giocare a porte chiuse è una punizione. Senza tifosi ogni campo diventa “neutro”. Ma forse è molto più di una semplice definizione. Stante il perdurare della situazione difficile del contagio nelle regioni del nord, specialmente in Lombardia e Piemonte, una delle possibili soluzioni è giocare le restanti 12 giornate di A (più 4 recuperi e le due semifinali di ritorno di Coppa Italia) sui campi del centro-sud. Anche se la Figc assicura che con il protocollo tutta l’Italia diventerà sicura. Di certo se ieri i giocatori sembravano distanti oggi lo saranno ancora di più. 

5 CAMBI E TEMPI DILATATI 
Anche le regole saranno riadattate. Si punta a fare 5 sostituzioni invece delle classiche tre. Una soluzione in esame per ovviare alle tante gare in pochi giorni e alle temperature. Insomma beato chi ha due squadre. Ma questo incide anche sui tempi. Siete pronti a partite infinite? Basta fare due calcoli: 10 sostituzioni, più un paio di stop per il caldo (“cooling break”) e sono già almeno 8 minuti di recupero. E poi c’è il Var che già in condizioni normali dilata i tempi. Insomma dovremo abituarci a partite che si chiuderanno dopo il minuto 100. 

ARBITRI E VAR
Ma la ripresa potrebbe essere senza tecnologia. Bisogna verificare se le stanze Var allestite negli stadi (in attesa della futura Var Room centralizzata di Coverciano) possano rispettare le misure di distanziamento sociale. In caso negativo il campionato tornerà indietro. Le polemiche, almeno quelle, resteranno le stesse di sempre. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA