Roma, il dramma di Zaniolo: i sogni svaniscono tra le lacrime

L'infortunio di Zaniolo (foto FRAIOLI)
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 13 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:22

Una corsa che sembrava infinita è finita bruscamente al capolinea, dopo uno scatto di trenta metri, con la palla al piede e un sogno pieno di colori negli occhi aperti. Per terra, le lacrime, la barella, la corsa a Villa Stuart. Un film già visto, una, dieci volte. Il sospetto di un crociato andato e poco dopo la conferma che quel crociato è andato sul serio. Insieme con quei sogni. Di guidare la Roma in Champions passando per una rimonta clamorosa contro la Juve e con altre prestazioni all’altezza; di giocare un Europeo, magari da protagonista. Nicolò Zaniolo ha pianto quando ha realizzato che l’infortunio appena subito era grave, lo ha subito capito, mettendosi le mani nei capelli e urlando aiuto.

SOGNI INFRANTI
L’Europeo, a meno di un miracolo come fu per Totti, salta, e la faccia di Roberto Mancini in tribuna era tutta un programma; la Roma, Nicolò, la rivede in estate, dal ritiro pre campionato, perché dopo un infortunio del genere è difficile, se non impossibile, pensare a una sua cessione salva-bilancio. «Vi giuro tornerò più forte di prima», il post del golden boy intorno alle 23,30 di ieri sera, una scritta su una foto che lo vedeva in barella, nel pieno della sua disperazione, mentre Ronaldo gli accarezzava la testa. Lo dicono tutti dopo un colpo del genere, figuriamoci se non debba o possa esprimere questo desiderio un ragazzo del ‘99, che davanti ha una carriera luminosa e tante certezze. Non è finito niente, chiaro. I problemi però restano, specie il vuoto che lascia la sua assenza nella Roma. Zaniolo verrà operato questa mattina a Villa Stuart dal professor Mariani e secondo il suo protocollo, in tre quattro mesi, verrà rimesso in campo. Ma questo non vuol dire che sarà pronto per giocare a maggio, ci vorrà il dovuto tempo per tornare davvero idoneo, appunto in estate, a cose fatte, a Europeo finito.

LA PERDITA
La Roma, oltre all’Italia, perde tanto, perde l’unico calciatore in grado di regalare alla squadra energia e strappi, oltre che qualche gol. Nicolò è quello che, dopo Dzeko, ha segnato di più, in una squadra che ha attaccanti con poche reti nelle gambe, e questo, a fine girone di andata, è un dato di fatto. Un problema conclamato. Fonseca perde un titolare, l’ennesimo, in questa stagione maledetta, cominciata proprio col crociato rotto di Zappacosta, era fine agosto e siamo a gennaio senza averlo mai visto in campo. La Roma, con Under in condizioni non eccezionali, Kluivert ancora fuori per problemi muscolari e un Mkhitaryan inaffidabile sotto l’aspetto fisico, ha bisogno di un esterno con i gol nel Dna, cioè quello che è stato El Shaarawy lo scorso anno. Considerando che c’è un mezzo campionato da giocare e il derby tra due giornate. «L’infortunio di Zaniolo è un grande problema. Adesso deve pensare a recuperare veloce. Siamo tristi per lui, ma domani è un altro giorno». Domani è già adesso. I problemi ti vengono sempre addosso e ti sembra non finiscano mai. Specie quest’anno.
 

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