Roma, Monchi apre la caccia al tesoro: cedere prima degli ultimi colpi

Foto MANCINI
di Stefano Carina
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Sabato 30 Giugno 2018, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:46
Calma apparente. Dopo un giugno di fuoco (con 9 acquisti e quattro cessioni, una saltata in extremis per il no di Peres) la Roma si prende qualche giorno di pausa. Stand-by confermato dalla partenza di Monchi che ha raggiunto la propria famiglia in Spagna: farà ritorno in Italia soltanto a metà settimana. È chiaro che non serve rimanere a Trigoria per lavorare ma la partenza del ds è un segnale del time-out che la dirigenza si è concessa. Molto del resto è stato fatto. Puntellata la difesa, sistemato e rivoluzionato il centrocampo, effettuato un innesto di assoluta qualità in attacco, la Roma è convinta di aver concesso a Di Francesco il materiale necessario per iniziare a lavorare con profitto a Trigoria. Poi, una volta ultimato il ritiro (il cui via slitta al 9 luglio) e dopo le prime amichevoli, si farà un nuovo punto della situazione.
 
INTRIGO FLORENZI
Molto, inutile girarci intorno, dipenderà dalle cessioni. Al netto di Alisson (il Real Madrid, nonostante il ritorno del Chelsea, rimane per ora l’unica destinazione gradita dal brasiliano) che potrebbe regalare una cascata di soldi (75 milioni è l’ultima richiesta della Roma, avanzata tramite gli intermediari), le prossime entrate dipenderanno dalle possibili uscite. Nessuno è in vendita ma tutti sono cedibili, è il leitmotiv del mercato giallorosso. E qualcuno più di altri. In difesa, oltre a Peres, da seguire quanto accade con Juan Jesus. Che ha detto no al Torino, nì al Marsiglia ed è in attesa di valutare il reale interesse dello Zenit. C’è poi il capitolo rinnovo di Florenzi: le parti continuano a trattare. La Roma offre un contratto simile a quello di Perotti (2,7 milioni di base fissa più facili bonus per toccare quota 3-3,2). L’Inter è disposta ad arrivare a 4. L’ultima parola spetta al calciatore. In mediana, cercasi squadra per Gerson (Sampdoria e Bologna), si ascoltano eventuali richieste per Strootman e Gonalons, mentre in attacco tutto ruota intorno a El Shaarawy e Perotti. Uno è di troppo. Soltanto piazzare un paio di questi elementi, regalerebbe ulteriore liquidità a Monchi. Che di idee ne ha da vendere. Da tempo, ad esempio, sta monitorando la situazione di Herrera (Porto), in scadenza nel 2019. Il club lusitano non concede però sconti sulla clausola rescissoria di 40 milioni. Tra l’altro, off record, arrivano secche smentite dalla Roma sul reale interesse per il messicano che potrebbero tuttavia essere anche strategiche, visto che prima va risolto l’overbooking in mediana che blocca, tra l’altro, anche l’arrivo del giovane Hagi. Discorso simile per il reparto avanzato. Berardi è una richiesta di Di Francesco. Il ds vuole accontentarlo ma soltanto alle sue condizioni che al momento divergono da quelle del Sassuolo che per l’attaccante chiede 30 milioni. La Roma offre la formula del prestito con obbligo di riscatto a cifre nettamente inferiori (valutazione complessiva sui 20), inserendo i giovani Zaniolo e Antonucci. Per questo motivo non si perdono di vista né Forsberg (il preferito del ds) tantomeno Ziyech con il quale è stata già trovata l’intesa sul contratto. L’arrivo di Tadic all’Ajax, le dichiarazioni del tecnico Ten Hag che ne hanno già sancito l’addio, le parole del connazionale Benatia che lo vede ormai giallorosso, sono segnali che lasciano intendere come il calciatore rimanga nel mirino di Monchi. Che prima di muoversi, però, deve alleggerire la rosa.
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