Milinkovic prepara la clausoLazio

Milinkovic prepara la clausoLazio
di Alberto Abbate
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Giovedì 9 Agosto 2018, 07:30
All in o brexit, c’è il primo verdetto per Milinkovic. Alle 18 di oggi chiude il mercato inglese, Chelsea e sopratutto United hanno le ore contate per sferrare l’ultimo assalto al serbo. Così ieri Lotito già giocava la prima mossa in difesa dalla dogana: telefonata a Marienfeld dove, sotto lo sguardo vigile del ds Tare, Sergej sta mostrando un atteggiamento da applausi per voglia e dedizione, nonostante sul suo nome ci sia un infernale tormentone. Il presidente ha parlato prima con l’agente Kezman, poi con l’intermediario Mendes, quindi direttamente col ragazzo: se da oggi a Ferragosto non arriveranno offerte da almeno 120 milioni, Milinkovic dovrà subito sedersi al tavolo per firmare l’adeguamento da quasi tre milioni a stagione, forse addirittura con una clausola da 150 milioni. Il motivo? Se, come dice Lotito, il centrocampista serbo è già più forte di Pogba e magari fra un anno potrebbe valere ancora di più, è altrettanto vero che il mercato italiano chiuderà prima di quello spagnolo, per esempio. E la Lazio, nonostante il comportamento sinora più che professionale del giocatore, non ha alcuna intenzione di doversi ritrovare a fronteggiare – con un inatteso e strategico pressing Real, la squadra del cuore di Milinkovic– un improvviso malumore. Già per de Vrij, Lotito aveva provato a inserire invano nel prolungamento una clausola di rescissione, stavolta con Sergej può essere davvero la giusta occasione. 

INCASTRI 
Può convenire a tutti, anche se non fanno questi conti, i tifosi. Che oggi intanto potrebbero però tirare almeno un primo sospiro di sollievo. Ieri fra Inghilterra e Spagna continuavano a susseguirsi le voci di una cessione di Pogba al Barcellona in extremis con immediata offensiva dello United per Milinkovic. Un’operazione da centinaia di milioni difficile da incastrare (basti pensare alle fideiussioni) all’ultimo secondo, ma a Roma e anche in Germania rimangono tutti in preallarme. Tare non si scrolla dall’orecchio il bluetooth mentre monitora ogni allenamento, anche perché ha bloccato Ramires in caso di addio a Sergej, ma deve farlo svincolare prima del 18 agosto dallo Jiangsu Suning per tesserarlo. L’ex Chelsea rescinderà soltanto se Milinkovic andrà via, per questo spera anche in una mossa dell’Inter, stessa proprietà del suo club cinese: ieri a Milano, nuovo rovescio dell’interesse rossonero in nerazzurro per Sergej come alternativa – mica tanto simile – a Modric. Già un’estate fa però Spalletti aveva chiesto – con tanto di offerta rispedita al mittente - Milinkovic. La Juve fa finta di essersi tirata fuori dalla corsa, ma c’è chi giura che Agnelli potrebbe alzare il telefono e riprovarci con un ultimo estremo tentativo. 

ATTACCO 
Intanto la Lazio lavora anche alle altre uscite a centrocampo. Cataldi interessa sempre a Empoli e Chievo, mentre Di Gennaro rimane nel mirino di Parma, Frosinone e Spal. Quest’ultimo ha ricevuto il “no” per Murgia (operato alla mano) nell’affare Lazzari, il terzino che Tare vorrebbe piazzare come alternativa a Marusic a destra in caso di addio a Basta. La cessione del serbo però non si sblocca, così come quella di Caicedo, che regalerebbe a Inzaghi un altro essenziale vice-Immobile. Dopo un lungo tergiversare, crollate le quotazioni di Wesley e Perez, in impennata quelle di Dembelé del Celtic: il classe 96’ francese di origini malesi ha collezionato 16 goal, fornendo 9 assist ai compagni in 39 presenze la scorsa stagione. Anche quest’anno è partito bene, segnando una doppietta nel turno preliminare di Champions League del 18 luglio scorso contro l’Alashkert. E’ tuttavia in scadenza nel 2020 e l’affare si potrebbe chiudere intorno ai 10 milioni. E’ il momento di fare uno sforzo senza sé e senza ma. Per fare il salto definitivo di qualità bisogna coglierle certe occasioni, non si può sempre rimanere incastrati nelle cessioni. 
 
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