«Cioccolato al sole», accuse di razzismo allo Spartak Mosca

«Cioccolato al sole», accuse di razzismo allo Spartak Mosca
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Sabato 13 Gennaio 2018, 16:39
Bufera via social sullo Spartak Mosca. Quello che, secondo il club della capitale russa avrebbe voluto essere un tweet scherzoso, si è trasformato in un caso che ha infiammato il web e procurato allo stesso Spartak accuse di razzismo. È successo che il profilo ufficiale del team moscovita ha twittato una frase in cui paragonava tre dei 'suoi' brasiliani, tutti di colore, al cioccolato. «Guardate come il cioccolato si scioglie al sole», la frase comparsa sul profilo ufficiale del club su Twitter, con tanto di 'emoji' di sorrisi, sole e tavolette di cioccolato, accompagnata da un video dei giocatori in questione (l'ex milanista Luiz Adriano, Fernando e Pedro Rocha) intenti a svolgere esercizi sdraiati sull'erba.

Attualmente la squadra allenata da Massimo Carrera sta svolgendo un periodo di preparazione negli Emirati Arabi, per sfuggire al gelo dell'inverno russo. Nel video i tre sembrano voler scherzare con chi li sta riprendendo, ma il tweet non ha incontrato il gradimento dei 'navigatorì della rete, molti dei quali hanno accusato lo Spartak di razzismo e ricordato che i prossimi Mondiali si disputeranno in Russia. Ma ci sono stati anche sostenitori dello Spartak che hanno difeso la tesi della società, dicendo che si era trattato semplicemente di una frase scherzosa.

Successivamente lo Spartak ha diffuso un altro video nel quale uno dei tre calciatori, Fernando, ha spiegato che, «in questo club, non esiste razzismo: siamo una famiglia unita». Non è la prima volta che il nome dello Spartak viene associato al razzismo: nel settembre scorso in una partita di Champions ululati e versi di scimmia venivano indirizzati al giocatore del Liverpool, Sadio Mané, ogni volta che toccava il pallone. Il grido 'Scimmià è stato invece riservato al portiere del Lokomotiv, Guilherme, durante la finale dell'ultima Supercoppa nazionale. Non solo: visto che Guilherme è un brasiliano che ha preso la cittadinanza russa e per il quale si parla di nazionale, la tifoseria dello Spartak gli aveva anche riservato questo coro: «banana, succhia la banana. Perché diavolo la Nazionale russa ha bisogno di un macaco?». Il tutto, per lo Spartak si era risolto con il pagamento di una multa.
 
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