Mourinho, 12 minuti di monologo: «​Sono ancora vivo e sono qui a Manchester»

Mourinho, 12 minuti di monologo: « Sono ancora vivo e sono qui a Manchester»
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Venerdì 16 Marzo 2018, 17:25
Una tirata perdifiato di 12 minuti contro i suoi detrattori: con il solito piglio sferzante José Mourinho ha difeso il suo operato, messo in discussione dall'eliminazione in Champions League. Dopo la sconfitta casalinga contro il Siviglia il manager portoghese era finito sul banco degli imputati, accusato dai suoi stessi tifosi di aver sbagliato la formazione e di una tattica di gioco eccessivamente attendista. Rilievi critici che l'interessato ha prontamente rispedito al mittente, alla vigilia dei quarti di finale di Fa Cup contro il Brighton. «Dico ai tifosi che i tifosi sono tifosi, e hanno il diritto di avere le loro opinioni. Ne ho incontrati tanti in questi giorni che mi hanno detto che siamo stati sfortunati. È gente che capisce il calcio, e che capisce il momento», la prima stilettata del portoghese. Mou non si è sottratto davanti al paragone con il Manchester City, che sta dominando la Premier League ed è giunto ai quarti di finale di Champions. «Negli ultimi sette campionati il City è sempre arrivato almeno nei primi quattro posti - ha detto 'Moù -. Otamendi, Aguero, Sterling, De Bruyne sono giocatori acquistati negli anni passati. Guardiamo ai giocatori che hanno lasciato lo United la scorsa estate. Dove giocano oggi? Stanno ancora giocando? La verità è che nel 2012 lo United è uscito alla fase a gironi, nel 2013 agli ottavi, nel 2014 ai quarti, nel 2015 siamo rimasti fuori dall'Europa, nel 2016 eliminati alla fase a gironi, nel 2017 abbiamo vinto l'Europa League con me». Una difesa d'orgoglio con stoccata finale: «So che sono stati anni difficili quando vincevo tutto, e la gente era stanca di me. Ora attraverso 10 mesi senza vincere nulla ed è il loro momento per essere felici. Real Madrid Barcellona, Juventus e Bayern arrivano sempre in fondo. E c'è sempre una ragione». Quindi, un chiarimento per smentire presunti dissidi con i vertici della società: «Sono in piena sintonia con la proprietà, siamo d'accordo su tutto - ha sottolineato -, a cominciare dagli investimenti. E quando lascerò lo United, chi mi succederà troverà giocatori con diverse qualità, forze e mentalità di quelli che ho ereditato io».
 
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