Premier, parte la caccia al Chelsea: Mou e Pep in prima fila

Premier, parte la caccia al Chelsea: Mou e Pep in prima fila
di Matteo Sorio
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Venerdì 11 Agosto 2017, 07:40
Good morning Premier. La più bella: stadi pieni per il 96% e quasi 3 miliardi di euro dal piccolo schermo, perché si paga per divertirsi e lì ci si diverte (e due/terzi di quegli introiti tv sono a quota paritaria). La più spendacciona: 1 miliardo e 175 milioni di euro l’estate scorsa, oggi il miliardo già scollinato (nella Top 10 del calciomercato, sette affari sono inglesi). La più misteriosa: chi vince? (avessimo già la risposta tanto varrebbe stare a casa, e ogni riferimento all’ultimo lustro italiano è puramente casuale). Con Arsenal-Leicester di stasera (ore 20,45, Sky Sport 3 in esclusiva), cioè Wenger (fresco di Community Shield strappato al Chelsea) contro Shakespeare (Craig), il mondo si risintonizza sull’Inghilterra. Dov’eravamo rimasti? A Chelsea 93 punti, Tottenham 86, Man City 78, poi Liverpool (76), Arsenal (75) e Man Utd (69). Era il 21 maggio scorso e il sipario calava su Antonio Conte re di Stamford Bridge.

AND THE WINNER IS?
Con un’estate così – Lukaku allo United, Morata al Chelsea, Lacazette all’Arsenal e via dilapidando – tanta gerarchia può riaprirsi. I bookmaker soffiano su Manchester: Guardiola favorito (City), quindi Mourinho (Utd), Chelsea e, staccate, Tottenham e Liverpool. A ogni pilota, il suo bolide. La sfida di Conte, oltre a tenersi il trono, è prolungare quel 3-4-3 (occhio anche al 4-2-4) che offende con equilibrio: davanti ecco Morata alla chance da prim’attore (Diego Costa alla porta), in mezzo Bakayoko (40 milioni al Monaco) per Matic (finito allo United). Reduce dalla prima stagione senza trofei, Guardiola ha svecchiato prosciugando il portafogli del City: retroguardia rifatta perché la chiave è coprirsi meglio (57 milioni per Mendy, 51 per Walker, 30 per Danilo, 40 per il portiere Emerson) e in più Bernardo Silva (50 milioni, dal Monaco). E Mourinho? Per riquotarsi alla borsa dei mister, s’è preso l’ariete Lukaku (85 milioni all’Everton) e un mediano, Matic, che può liberare l’estro di Pogba: c’è anche il tabù Ferguson, volendo, ossia via lui e United senza Premier. Se Arsenal e Liverpool (il colpo è Salah) ballano tra il solito monarca (Wenger) e un tecnico ancora da metabolizzare (Klopp), l’anomalia è il Tottenham di Pochettino: ieri rivale del Chelsea, oggi fedele a se stesso, costo zero e tanti che, già solo per questo, simpatizzano Spurs. E poi le figurine. Sponda panchina, debutto britannico per Frank De Boer (Crystal Palace) e rientro di Benitez col Newcastle. Sul rettangolo, invece, detto dei Lukaku e Morata, la nuova Premier è una fantasia di attaccanti. Con Lacazette (dal Lione), l’Arsenal cerca di nuovo l’epica dei francesi in maglia Gunners (su tutti, Henry). Col ritorno all’Everton, Rooney rovista nel cassetto per ritrovare la miglior immagine di sé. L’Harry Kane di Tottenham, invece, ambisce al quarto giro di fila da 20 o più gol, che sarebbe un record. Ah, e non dimentichiamo Ibra: dallo svincolo a un nuovo sì, i Red Devils ci lavorano e sarebbe solo l’ultimo (?) capitolo dell’estate pazza in terra d’Albione.
 
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