IL NASCONDINO
Molti sostengono, lo fa anche Fernando Alonso, che tutte le squadre nel circuito di Montmelò si siano nascoste, cioè non abbiano fatto apparire tutta la loro competitività. E i fan del Cavallino si augurano che anche la Scuderia di Maranello abbia in serbo qualche sorpresa. La Ferrari ha lavorato di più sul giro cronometrato perché era il suo punto più debole. I tecnici diretti da Mattia Binotto avevano bisogno di capire se l'allungamento del passo della monoposto (il cambiamento maggiore rispetto all'anno scorso) era azzeccato. C'era anche la necessità di valutare la diversa configurazione della SFH71 obbligata dall'adozione del sistema di protezione Halo che comporta non poche modifiche aerodinamiche. Sembra che l'esito sia stato positivo.
TERZO INCOMODO
Le due grandi rivali dovranno comunque guardarsi dalla Red Bull che porterà già a Melbourne una versione aggiornata delle vetture di Verstappen e Ricciardo. Molto però dipende dalla Renault che monta i suoi motori sulle RB14 e sulle McLaren di Alonso e Vandoorne. Il team francese ha mostrato di aver fatto notevoli passi avanti e dispone di due piloti forti come Hulkenberg e Sainz, ma sembra avere meno potenza rispetto a Mercedes e Ferrari. La McLaren ha avuto diversi problemi con la power unit transalpina, però è stata veloce. Lo stesso ha fatto, con i motori Honda ereditati dal team di Woking, la Toro Rosso che, così come la Haas con i Ferrari, è in crescita. La verità, comunque, verrà a galla in Australia.
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