Formula 1, i test della verità prima del "verde"

Formula 1, i test della verità prima del "verde"
di Claudio Russo
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Lunedì 6 Marzo 2017, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 20:51
ROMA Ancora quattro giorni di test, da domani a venerdì, sempre a Barcellona, poi il via al Mondiale. Ma anche queste ultime prove non basteranno a capire del tutto il valore delle undici squadre in pista. Perché solo il 26 marzo Melbourne verranno utilizzate le vetture con tutte le soluzioni approvate da piloti e tecnici. Si sa benissimo, inoltre, che sino alla prima gara, qualcuno cercherà di nascondersi, di non far vedere ai rivali sino a dove è riuscito ad arrivare nell'interpretazione dei nuovi regolamenti e soprattutto nei limiti delle prestazioni. Purtroppo si parte ancora una volta sotto l'ombra dei sospetti. Non c'è ancora un chiarimento preciso sull'uso delle sospensioni, benché la FIA abbia spedito una lettera a tutti i team per cercare di chiarire cosa è permesso in questo campo e cosa, invece, con è consentito. C'è il rischio persino di proteste, di squalifiche e comunque di polemiche velenose. Si parla nel paddock ancora virtuale di diverse aeree nebulose, si dice che qualcuno usi una miscela di olio-benzina in qualificazione, di alettoni fuori norma, di appendici che si deformano sotto la pressione dell'aria. Non è bello iniziare così e si spera che insieme alla Federazione i nuovi azionisti americani aiutino a fare chiarezza. Detto questo i test della scorso settimana, sempre presi con le pinze, hanno dato qualche indicazione sullo stato di salute delle nuove monoposto.
LE FRECCE D'ARGENTO
Due volte al vertice nella graduatoria dei tempi. Nessun grosso problema, almeno in apparenza, salvo giovedì mattina, quando Hamilton non girò per provare le gomme da pioggia. Venne denunciato un problema elettrico. Un'intervista a Lauda ha suscitato interpretazioni diverse. Secondo qualcuno il Presidente della squadra tedesca avrebbe detto che sinora hanno soltanto giocato, secondo altri che Niki pensa che la Ferrari sia molto vicina ormai alle stelle d'argento. Una cosa è certa: Hamilton e Bottas hanno macinato migliaia di chilometri e sono andati molto forte.
LA ROSSA
È indubbio che rispetto allo scorso anno è stato fatto un bel passo avanti. Grazie anche a un buon suo delle gommone Pirelli i tecnici guidati da Mattia Binotto hanno saputo giocarsi bene l'evoluzione regolamentare. La SF70H ha percorso molto più strada di quanto non avesse fatto nel 2016 e senza intoppi. Dagli uomini di Maranello, a parte qualche frase positiva da parte di Vettel e Raikkonen, e una dichiarazione ottimistica di Marchionne non sono arrivati proclami e neppure rivelazioni. L'unica indiscrezione sulla nuova power unit è arrivata dalla Haas che monta quella della Ferrari. «E' stato fatto - ha detto il responsabile Gunther Steiner - un notevole progresso».
RED BULL
Non ha brillato. In più il motore Renault (anche sulla Toro Rosso) ha fatto qualche capriccio. Al momento non sembra ad avere ancora raggiunto le prestazioni e il ruolo che aveva tenuto nella seconda metà della passata stagione. La vettura ha una linea unica, molto pulita, senza fronzoli. Ma pare che il progettista Adrian Newey abbia voluto iniziare così, come base, per proseguire con un'immediata evoluzione. Quindi dovrebbero spuntare questa settimana ali e alettoni diversi.
LE ALTRE
La Williams si è mostrata mediamente competitiva con il rientrante Massa. Un disastro, invece, il debutto del giovanissimo Lance Stroll. Non avrà vita facile. Piuttosto in difficoltà nelle prestazioni la Force India, malgrado l'arrivo di Hulkenberg. Discreta la Sauber che usa la power unit Ferrari vecchia. Qualche segnale positivo da parte della Renault che può ambire a salire di classe. In crescita la Haas che affiancando Magnussen a Grosjean dispone di una buona coppia di piloti e ha fatto tesoro dell'esperienza dell'anno scorso. Molto complicato l'avvio della McLaren, ancora alle prese con inconvenienti di motore. Alonso è molto preoccupato e l'Honda che ha lasciato a casa il consulente per i motori, Gilles Simon, si è già scusata con il team. Dovrà dimostrare subito di essere stata capace di correre ai ripari, altrimenti saranno guai.