Voleva la medaglia, finisce fuori dal podio e sono lacrime. È una mass start amara per Francesca Lollobrigida quella dei Giochi di PyeingChang: l'azzurra campionessa europea della specialità del pattinaggio di velocità al suo esordio a cinque cerchi si ferma a ventotto centesimi dal podio: taglia il traguardo quarta, ma poi la classifica cronometrica che assegna punti la fa scivolare al settimo: comunque non in linea con gli obiettivi dichiarati alla vigilia dall'atleta romana. Una gara strana che l'azzurra - che aveva vinto la semifinale - ha dovuto a un certo punto prendere di petto, ma la strategia non ha pagato: dopo una lunga finta fuga dell'estone Saskia Alusalu che stava quasi doppiando il gruppo, il titolo lo conquista la giapponese Nana Takagi, l'argento la sudcoreana Kim Bo-Reum, e il bronzo all'olandese Irene Schouten. «Certo non posso fare salti di gioia - dice la Lollobrigida, senza trattenere le lacrime di rabbia e delusione - non so cosa stesse aspettando il gruppo, e allora l'azione l'ho fatta io perché non riesco a essere passiva in gara.
Forse potevo farmi gli affari mie, alla fine non è andata». Sul suo futuro resta il nodo della preparazione. «Se mi è possibile vorrei rimanere fissa in Olanda - dice - se non me lo consentono vediamo, magari non vesto più la maglia della nazionale. Questa gara la fai bene solo se la prepari bene».
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