La scelta di Carlotta Mantovan di tornare in televisione, di partecipare alla prossima edizione di Ballando con le Stelle da concorrente è stata ragionata, raggiunta con la consapevolezza che oggi finalmente, dopo la scomparsa di Fabrizio Frizzi, «sono più serena». Ci è arrivata imparando «a convivere con il dolore. Ora voglio solo vivere con leggerezza questa esperienza». Parole pronunciate al Corriere della Sera dopo cinque anni dalla morte di suo marito, l'uomo da cui è nata Stella. La loro bambina. A convincerla a tornare in televisione è stata lei: «Per prima cosa vedere che Stellina, mia figlia, è serena. Per me era la condizione indispensabile per rimettermi in gioco. Poi ho sentito tanto, tanto affetto da parte delle persone. In molti mi scrivevano: perché non torni in tv? Questo amore mi ha convinta».
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Carlotta Mantova torna in tv
Carlotta vive in Francia, tra la natura.
La scelta di Ballando con le Stelle
Sarà sulla pista da ballo di Milly Carlucci (aveva partecipato come ballerina per una notte nella scorsa edizione, ndr) senza sapere muovere praticamente un solo passo. «Sono scarsissima. Ma la volontà c’è». L'opposto di sua figlia già proiettata verso il mondo dello spettacolo: «Lei è felicissima, anche perché lei è molto più ballerina di me. Fa da poco danza classica. Non so cosa farà nella vita e appoggerò ogni sua scelta, però ammetto che ha una predisposizione per lo spettacolo. È portata per il canto, il ballo e ha una fortissima empatia. Ora non vede l’ora che inizi e già so che mi bacchetterà alla grande. Lei è proprio sciolta, io... no».
«Fabrizio farebbe il tifo per me»
E se Carlotta Mantovan oggi ha ritrovato il sorriso e la serenità è grazie alla sua Stella: «È il motore della mia vita, quindi per forza bisogna cercare di andare avanti facendole sentire il minore disagio e dolore. Con forza e positività». In cuor suo sa che «Fabrizio sarebbe felicissimo della mia partecipazione. Tiferebbe al massimo».
E dopo? «Sto pensando a un programma sulla rinascita: vorrei raccontare storie di positività ma senza strumentalizzare i sentimenti delle persone. Vorrei che fossero racconti di persone comuni che sono riuscite ad affrontare un momento difficile della loro vita e, appunto, rinascere».