Tra sacro e profano. Presso la Galleria di via Francesco Crispi va in scena la personale dell'artista tedesca Karin Kneffel, dal titolo Face of a Woman, Head of a Child, presente anche lei all'appuntamento in sgargianti pantaloni rossi su blusa e giacca verdi. Ad ammirare le sue opere, ispirate alle figure sacre del primo Rinascimento nordico, non può mancare l'ambasciatore di Berlino Viktor Elbling. La feluca saluta la padrone di casa, Pepi Marchetti Franchi, direttrice Gagosian Roma, e poi Luise Neri, direttrice Gagosian New York. Tra i presenti, anche Leon Kneffel, figlio dell'artista. Ecco il creativo Dino Trappetti e poi il direttore della National Portrait Gallery di Londra, Nicholas Cullinan, e la direttrice di Cy Twombly Foundation Roma Eleonora Di Erasmo. Ma anche la nuora dell'artista, la bella Joanna Esch, con la piccola Nova: ambedue ritratte su tela e in mostra. Posano entrambe accanto ai loro suggestivi primi piani dipinti.
Ecco Anna D'Amelio, direttrice Fondazione Memmo, con l'artista Sin Wai Kin.
Come nelle sue straordinarie nature morte barocche, proposte anche quelle, la Kneffel sfrutta tutte le potenzialità del suo linguaggio pittorico per descrivere con ruvidi dettagli i contorni forti e le sfumature sottili dei volti primitivi dipinti. L'interesse dell'autrice per le figure sacre del primo Rinascimento nordico, di autori sia anonimi che noti, è di lunga data. Per anni l'artista ha fotografato queste sculture quando capitava, ma è la prima volta che utilizza la ricerca sul campo per le sue opere. Dinner esclusivo, a seguire, nella libreria del complesso di Santa Maria dell'Anima. In linea con lo spirito della rassegna.
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