Le altre del Sei Nazioni, impresa Irlanda: sfuma Grande Slam e record per l'Inghilterra

Le altre del Sei Nazioni, impresa Irlanda: sfuma Grande Slam e record per l'Inghilterra
di Christian Marchetti
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Sabato 18 Marzo 2017, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 21:33
Come nel 2001, come nel 2011. Anzi, vista dagli occhi degli inglesi: peggio. Per la terza volta in 16 anni l'Irlanda nega all'Inghilterra campione del Sei Nazioni, all'ultima partita, la gioia del Grande Slam. Sarebbe stato il secondo di fila, qualcosa che ai Sudditi di Sua Maestà manca da 25 anni. Ma il 13-9 che matura a Dublino in favore dei padroni di casa preclude anche il record di successi consecutivi, congelato a quota 18. A novembre era successo anche agli All Blacks. Contro, guarda caso, l'Irlanda... Partita a tutto gas, potente e dinamica, quella degli uomini di Joe Schmidt, che chiudono allora il torneo al secondo posto. Prima Inghilterra a quota 18; poi Irlanda, Francia e Scozia a 14 (ma la differenza punti premia gli eroi di Dublino: 49, contro 17 e 4); Galles 10, Italia 0.
La delusione inglese è la delusione di Owen Farrell, che papà Andy, bravo tecnico della difesa proprio dei Verdi, consolerà lontano da campi da gioco e telecamere.
Cambio dell'ultimo momento per i padroni di casa: Heaslip deve lasciare spazio a CJ Stander, inizialmente annunciato flanker, e O'Mahony è al posto di quest'ultimo. L'avvio irlandese è ferocia, ma anche gambe da mulinare ossessivamente. L'Inghilterra, subito alle corde, fa quel che può in difesa. Scintille a non finire e il primo a farne le spese è il capitano degli irish Best, costretto alla sostituzione temporanea. Sexton, nel frattempo, trasforma in oro un calcio assegnato sotto i pali e i padroni di casa, all'11', sono in vantaggio.

Ma quando, sette minuti dopo, Payne commette fallo in gioco aereo, consentendo a Farrell di pareggiare, è tutto da rifare per gli uomini di Schmidt. Tanto veleno allora per la squadra col Trifoglio sul petto; le due punizioni successive vengono calciate in touche e, sugli sviluppi della seconda, Henderson schiaccia a terra. Meta trasformata e 10-3. Le facce degli inglesi (per non parlare di quella del loro tecnico, Eddie Jones) sono tutte un programma. Non è la solita Inghilterra precisa e spavalda. Piuttosto commette errori su errori e fatica da matti ad arginare le folate avversarie. A proposito di folate: dall'altra parte, quel ritmo ossessivo consegna talvolta giocatori a debito di fiato. Ma la lucidità per mettere in pratica un piano di gioco perfetto non manca. È sempre lì.

Facce degli inglesi più bianche delle maglie sulle spalle anche dopo l'intervallo. La difesa in avanzamento funziona a sprazzi, soprattutto quando Hartley e compagni non commettono fallo. Mentre in attacco è una bella fatica a cercare di ritrovarsi in mano saponette. Il ritratto della frustrazione. Gli inglesi stringono i denti e alla prima occasione utile (capirai, un calcio da centrocampo...) non ci pensano due volte e mandano Farrell sulla piazzola: lui ringrazia per la fiducia e porta al -4 dei suoi. Destinatario delle maggiori “attenzioni” della difesa ospite è il povero Sexton, la mente, che da bravo punching ball non emette un fiato e si fa fischiare calci che trasforma in centimetri verso la gloria. Dunque 13-6, trasformato in 13-9 dalla pronta risposta inglese. Essendo esseri umani, è impossibile per i padroni di casa mantenere le forze dell'avvio di gara e allora, nell'ultimo quarto, nascondono palla con gli avanti. Sempre con gli avanti ottengono turnover pesantissimi. Spengono l'odiato XV della Rosa. Si chiama Dublino, ma per i rugbisti inglesi è semplicemente l'inferno. 

IRLANDA-INGHILTERRA 13-9 (10-3)
Irlanda: Jared Payne; Keith Earls (41' Andrew Conway), Garry Ringrose, Robbie Henshaw, Simon Zebo; Jonathan Sexton, Kieran Marmion (69' Luke McGrath); CJ Stander, Sean O’Brien (66' Dan Leavy), Peter O’Mahony; Iain Henderson, Donnacha Ryan (65' Devin Toner); Tadgh Furlong (76' John Ryan), Rory Best (c) (9'-18' e 73' Niall Scannell), Jack McGrath (60' Cian Healy).
Allenatore: Joe Schmidt.
Non entrato: Paddy Jackson.
Inghilterra: Mike Brown; Anthony Watson, Jonathan Joseph (68' Jack Nowell), Owen Farrell, Elliot Daly; George Ford (63'-70' Ben Te’o), Ben Youngs (63' Danny Care); Billy Vunipola (63' Nathan Hughes), James Haskell (60' Tom Wood), Maro Itoje; Courtney Lawes, Joe Launchbury; Dan Cole (78' Kyle Sinckler), Dylan Hartley (c) (55' Jamie George), Joe Marler (41' Mako Vunipola).
Allenatore: Eddie Jones.
Arbitro: Jerome Garcès (Francia)
Marcatori: 11' cp Sexton (3-0), 18' cp Farrell (3-3), 24' m Henderson tr Sexton (10-3); 51' cp Farrell (10-6), 63' cp Sexton (13-6), 67' cp Farrell (13-9).
Note – Calci: Sexton 3/3; Farrell 3/3. Punti in classifica: Irlanda 4, Inghilterra 1.
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