IL RAMMARICO
I campioni del golf e i pellegrini in Vaticano li vedremo, mentre in mezzo rimane solo il rammarico, perché la Francia ha dimostrato che se il paese è unito non è impossibile raggiungere i grandi obiettivi che rilanciano l'economia e la fiducia. E guardate che il successo della candidatura francese è dovuto davvero a un'unità interna e trasversale di intenti che in questi giorni ha visto duellare a distanza pure la premier britannica May e il leader francese Macron. Al round finale erano arrivati il Sud Africa (con la memoria dei mondiali di calcio 2010 e soprattutto del leggendario mondiale di rugby 1995 con Mandela in campo a unire la nazione post apartheid) e poi la Francia, già paese dei mondiali ovali di grande soddisfazione nel 2007, e infine la debuttante Irlanda.
Nei giorni scorsi il colpo di scena: World Rugby, l'inglesecentrica Fifa della palla ovale, ha diffuso un rapporto, definito indipendente, in cui si magnificava il Sud Africa, si criticava la Francia e non si lasciavano chance alla piccola Irlanda che pure, si pensava, avrebbe goduto dei favori del mondo anglosassone, potentissimo in fatto di rugby.
DIPLOMAZIA
Una procedura senza precedenti che ha trasformato quel rapporto in un boomerang: la Francia ha dato di matto e ha scatenato la diplomazia dopo aver letto persino, in particolare nella stampa inglese, che Parigi faceva paura perché chi si dopa all'ombra della Torre Eiffel rischia la galera. C'è stato anche il rilancio del fee (pegno) inizialmente di 120 milioni di euro: la Francia ha offerto 150, il Sud Africa 160. Dietro la quinte la May ha invitato all'unità i britannici, mentre Eliseo e Federugby bleu hanno sottolineato che difficilmente la Francia possa essere ritenuta meno organizzata e sicura dei rivali.
E la Federugby italiana con in dote 3 punti? Dopo aver masticato amaro l'anno scorso vedendo sparire, insieme ai possibili Giochi romani, la fideiussione statale per proseguire nella candidatura, l'Italia ha puntato con trasparenza sulla Francia, storica alleata che potrebbe piazzare gli azzurri nella garibaldina Nizza e a Marsiglia per favorire i tifosi. Così la settimana scorsa il presidente Gavazzi ha scritto all'Irlanda, invitando all'unione fra i paesi del Sei Nazioni: al primo turno Francia 18, Sud Africa 13 e Irlanda 8. Alla finale Francia 24, Sud Africa 15. Proteste dei sudafricani che pregustavano la vittoria, imbarazzo di World Rugby e giubilo dei francesi a cominciare dal presidente Macron: «Una magnifica notizia per il paese».
World Rugby che per di più nel 2023 sarà costretta a celebrare almeno in parte in Francia il bicentenario della nascita del rugby appunto nella città inglese di Rugby grazie all'exploit dello studente William Webb Ellis. Un racconto tuttavia leggendario che si chiude però con una certezza: lo studente e poi reverendo William è sepolto a Mentone. In Francia.
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