Una ripartenza che è, al tempo stesso, un forte segnale di speranza per il superamento dell’emergenza e per la ripresa dell’attività musicale che, più delle altre, ha sofferto per le restrizioni degli ultimi mesi.
E all’aperto, appunto, la Iuc (Istituzione Universitaria Concerti) propone il Festival «Classica al tramonto» in una location particolarmente suggestiva come l’Orto Botanico dell’Università “La Sapienza”. Uno spazio verde in cui, musica e armonia della natura, si coniugano in uno spettacolo stimolante e seducente.
Quindi si riparte. E la rassegna (al tramonto, appunto) propone i migliori solisti italiani; giovani, ma già affermati.
Dunque domani, venerdì 17 , alle 20.30 il pianista Alessandro Simoni interpreta Chopin, Liszt e Stravinskij.
IL PROGRAMMA
Alessandro Simoni è uno dei pianisti più promettenti del panorama classico italiano, un interessantissimo nuovo talento che si presenta con un programma da far tremare i polsi anche ai più esperti.
Inizia con Fryderyk Chopin, di cui eseguirà il Notturno in do diesis minore op. postuma, una musica tranquilla, sognante, dolce ed espressiva, e poi lo Scherzo n. 3, che è invece più intenso e agitato e presenta notevoli difficoltà tecniche per ottenere le sonorità modernissime per l’epoca richieste dal compositore. Il tasso di virtuosismo aumenta ancora con la Ballata n. 2 di Franz Liszt e con i Tre movimenti da Petrouchka di Igor Stravinskij, uno dei brani più diabolicamete difficili di tutta la letteratura pianistica.
IL PERSONAGGIO
Diplomatosi al Conservatorio «Licinio Refice» di Frosinone (M° Gilda Buttà) , nonchè allievo dell’Accademia di Santa Cecilia , M° Benedetto Lupo, dalla cui classe sono usciti molti dei migliori pianisti italiani delle ultime generazioni, Alessandro Simoni (che recentemente ha inciso il suo primo cd, in uscita nei prossimi mesi) è vincitore di prestigiosi premi come “La Palma d’oro”, il “Lia Tortora”, il "Vigo Piano Competition" (presieduto da Martha Argerich) . Finalista al prestigioso Premio Venezia. Il suo estro gli consentono interpretazioni attente e sensibili come pochi. Piccole gemme dal punto di vista timbrico e sonoro.
Dunque emozioni assicurate. Con la certezza che questi giovani talenti ci faranno scrollare di dosso il complesso di inferiorità verso i musicisti stranieri, russi in particolare.
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