Atletica, è l'Europeo dei passaporti
Disco con super Perkovic, Lavillenie 5.90

La croata Sandra Perkovic
di Carlo Santi
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Sabato 16 Agosto 2014, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 19:54
dal nostro inviato

ZURIGO - L’europeo dell’atletica dei tanti campioni arrivati fuori dai confini del continentevede comandare Francia e Gran Bretagna mentre la Russia appare in ribasso. Sono tanti gli atleti “importanti” da molte nazioni. Oggi la finale dei 5000 metri femminile ha visto una voltata la l’ex eritrea Meraf Batha, che oggi corre per la Svezia, battere con 15’31”39 un’altra africana, ex etiope e adesso cittadina olandese, Sifan Hassan, campionessa, ieri, nei 1500 metri dove ha superato la svedese nata anche lei in Etiopia, Ababa Aregawi. È un’Europa dai mille passaporti. Se Mo Farah, somalo di nascita diventato cittadino di Sua Maestà dopo essere andato con la famiglia in Gran Bretagna quand’era piccino, la finale dei 10 mila maschili, vinta proprio da Mo Farah (che domani cerca la doppietta con i 5000) ha visto il terzo, quarto e quinto, ossia i turchi Ali Kay e Polat Kemboi Arikan e il belga Bashir Abdi nati in Kenya (i primi due) e in Somalia. Nella maratona di questa mattina vinta dalla francese Christelle Daunay davanti a Valeria Straneo c’era la turca-etiope Elvan Abelygesse dei 10 mila vanta anche il primato europeo. Parlando di maratoa, da sottolneare comela 24esima arrivata, la svizzera Nicola Spirig (2h37'12") è la campionessa olimpica di Londra 2012 del triathlon.

Non sono, questi citati, i soli ad avere un altro passaporto. Tanti sono i keniani trasferiti in Barhain o in Qatar mutando anche nome. Il fenomeno merita di essere analizzato con attenzione. Un conto è cambiare passaporto davanti a un matrimonio, un altro è timbrarlo incambio di benefit. Il mondo sta diventando globale, ci sono migrazioni continue, figli che nascono da genitori stranieri in un Paese ed è giusto che della nuova terra siano cittadini. Un altro conto, però, è l’acquisto di atleti già pronti, magari già campioni. Un caso emblematico è quello della triplista Yamilé Aldama, quinta di sempre al mondo. Nata a Cuba, è diventata prima sudanese e poi britannica.



Tornando alle gare della penultima giornata dei campionati Europei, il vertice tecnico è dei lanciatori. Il martellista ungherese Pars con un lancio a 82.69 è il migliore al mondo quest’anno. In questa finale il capitano azzurro, il 41enne Nicola Vizzoni ha chiuso all’undicesimo posto con 73.94.

Da urlo la finale del lancio del disco femminile dove la croata Sandra Perkovic, che in passato è stata squalificata per doping (sei mesi nel 2011) ha scagliato l’attrezzo a 71.08, record del suo Paese, una misura che da anni non si vedeva in una gara che ha nel 76.80 della tedesca est Gabriele Reinsch, nel ’88 - gli anni del sospetto - il record mondiale. La seconda classificata è rimasta ben distante, quasi sei metri (65.33) ed è la francese Mélina Robert-Michon.

A proposito di nuovi arrivi, Yadisleidy Pedroso, cubana arrivata in Italia per amore nel 2010 quando ha sposato Massimo Matrone, che a Salerno dove vivono la allena, nei 400 ostacoli, gara della uale è la primatista italiana, ha cercato con un avvio potente di arrivare al podio. La britannica Eilidh Child, seconda pochi giorni fa ai Giochi del Commonwealth, ha battuto la concorrenza (54”48) mentre la Pedroso è finita quinta (55”90). Ottava invece Giulia Viola nel 5000 (15’38”76) dominato nel finale dalla svedese che come abbiamo detto è arrivata dall’Eritrea, Meraf Bahta (15’31”39) che ha superato allo sprint per 40 centesimi un’altra africana, adesso olandese, l’ex etiope Sifan Hassan.

Nel tripo femminile l’ucrania Olha Saladukha ha fatto suo il terzo titolo continentale dopo quelli del 2010 e 2012 atterrando a 14.73 davanti alla russa Yekaterina Koneva (14.69). Nell’asta il francese Renaud Lavillenie, l’uomo che in vinerso è salito a 6.16 sotto il tetto a Donetsk, a casa di Sergey Bubka, si è imposto con 5.90 cercando poi i 6.01.

Felicità per le staffette veloci azzurre: sono in finale entrambi, donne e uomini rispettivamente con 43”29 e 38”71 mentre nelle 4x400 sorridono solo le ragazze qualificatesi con 3’31”31 (e domani in finale ci sarà anche Libania Grenot) mentre i ragazzi hanno sciupato tutto finendo con il 3’04”74 della batteria fuori dalla finale.
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