Ciclismo, il Tour de France fuori dal calendario World Tour nel 2017

Ciclismo, il Tour de France fuori dal calendario World Tour nel 2017
di Francesca Monzone
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Sabato 19 Dicembre 2015, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 16:12
Scontro tra i potenti del ciclismo, l'Aso organizzatrice del Tour de France e altre grandi corse ha dichiarato guerra alla Uci e per il 2017 rischia di essere fuori dal World Tour. La riforma del ciclismo ha scatenato la guerra tra la società Amaury Sport Organisation che gestisce oltre al Tour de France la Liegi-Bastogne-Liegi, Roubaix e Delfinato e l'Unione Ciclistica Internazionale per la questione del calendario internazionale e le licenze alle squadre World Tour. L'intento dell'UCI sarebbe quello di aumentare il numero di gare nel 2017, diminuire il numero di corridori per squadra e non esclude la possibilità di ridurre a 2 settimane i grandi giri. Tutto questo sarebbe giustificato dall'esigenza di far aumentare i fondi nel mondo del ciclismo portando avanti una riforma che già doveva essere attuata. L'Aso non accetta le imposizioni dell'Uci: è consapevole della propria potenza economica perchè gestisce la corsa più importante al mondo. Per questo ha deciso di ritirare il Tour dal calendario World Tour per il 2017 iscrivendola nel calendario Hors Categorie una sorta di campionato di serie B dove le squadre World Tour non sono obbligate a partecipare.

Inoltre su 148 giorni di gare ben 61 vengono organizzate dall'Aso. Il che vorrebbe dire che oltre il 40% del totale e in più sarebbe in grado di influenzare altre corse come la Vuelta organizzata da una sua società affiliata e il Tour di Oman e Qatar. Il problema maggiore nel caso in cui andasse avanti il progetto di riforma Uci sarebbe che nelle gare Hors Categories non potrebbero partecipare tutte le squadre World Tour e l'iscrizione sarebbe consentita solo a 15 squadre per poter far partecipare le squadre Continental. L'Unione Ciclistica Internazionale, consapevole del fatto che Asi avrebbe sicuramente fatto una rivolta contro la decisione di portare le licenze World Tour a tre anni invece che uno, aveva provato a trovare degli appoggi da parte di federazioni e proprietari di squadre ma senza successo e la stessa Aso aveva provato a trovare degli appoggi e a tornare al tavolo delle trattative con la federazione belga è quella francese e il proprietario del team Katusha, ma senza successo. L'aspetto economico delle squadre sarebbe sicuramente il più gravoso perché se ci fossero licenze triennali anche gli sponsor si adeguerebbero a questo sistema garantendo la loro presenza nei team.

Se il Tour de France nel 2017 dovesse uscire dal Word Tour allora sarebbero a rischio anche i contratti dei corridori.
Di fatti, se una squadra non potesse più partecipare alle corse più importanti verrebbe a mancare la presenza mediatica senza la quale uno sponsor non avrebbe motivo di essere presente.