Rio 2016, il Cio sospende il comitato olimpico brasiliano

Rio 2016, il Cio sospende il comitato olimpico brasiliano
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Venerdì 6 Ottobre 2017, 16:15
L'Esecutivo Cio ha sospeso temporaneamente Carlos Nuzman e il Comitato olimpico brasiliano (Cob). La decisione è stata presa all'indomani dell'arresto in Brasile di Nuzman, presidente sia del Cob sia del Comitato organizzatore di Rio 2016, accusato di occultamento di beni e di avere comprato voti per l'assegnazione dei Giochi alla città carioca. Il Cio, di cui Nuzman è membro onorario, oltre alla sospensione ha deciso di escludere il dirigente brasiliano dalla commissione di coordinamento per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Con la sospensione del Cob, invece, tutte le sovvenzioni e i pagamenti del Cio al Comitato olimpico brasiliano vengono congelati ma gli atleti potranno continuare a gareggiare sotto la bandiera brasiliana sia alle Olimpiadi invernali di PyeongChang nel 2018 sia nelle altre manifestazioni che si svolgono sotto l'egida del Cob. Il Cio inoltre continuerà a pagare le borse di studio olimpiche agli atleti verdeoro.

La sospensione temporanea del Comitato olimpico brasiliano può essere revocata del tutto o in parte quando secondo l'Esecutivo del Cio saranno state affrontate e risolte le questioni di governance.
Per quanto riguarda il Comitato organizzatore di Rio, il Cio ricorda di avere chiuso tutti i propri obblighi con lo stesso nel dicembre 2016 e precisa che «il contributo finanziario del Cio e del movimento olimpico ha superato in maniera significativa le obbligazioni contrattuali, tenendo conto della grave crisi che ha colpito il paese». Ogni altro tipo di relazione con il Comitato organizzatore di Rio è stata inoltre sospesa temporaneamente. Nel comunicato, infine, il Comitato olimpico internazionale «ribadisce il suo pieno impegno a tutela dell'integrità dello sport» e rinnova la richiesta alle «autorità giudiziarie di fornire al più presto alla commissione etica del Cio tutte le informazioni disponibili», assicurando inoltre la propria collaborazione. «È nel massimo interesse del Cio -si legge ancora nella nota- poter affrontare in modo completo e il prima possibile tali questioni che riguardano un membro Cio al fine di proteggere la sua reputazione».
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