Daniele De Rossi protegge la squadra accusata di troppo nervosismo. Forse in qualche fase della partita sarebbe servita più freddezza, ma secondo il tecnico non è questo che ha inciso sul 3-1 finale ottenuto dal Bologna: «Dovevamo renderci conto che l’inerzia era dalla parte nostra sull’1-2. Sono stato calciatore, ci sta che ti innervosisci, ma non deve influenzare il tuo modo di stare in campo e la tenuta di gara. Se vai a guardare numeri le prestazioni eravamo dentro la partita, i miei non hanno sbroccato, come si dice a Roma. Sarei il primo ad essere critico con loro se così fosse. Io voglio giocatori che si innervosiscano, io lo facevo. La trovo una cosa sana. Sono arrivato qui percependo una certa situazione, ma non sono un prete o un chierichetto, mi piacciano i giocatori a cui salta la mosca al naso se vedono qualcosa che non va bene. La curva intera ha ringraziato la squadra e secondo me loro hanno la percezione di giocatori che non hanno mollato». A proposito di nervosismo, sembrava che con Maresca ci fosse un conto aperto: «Ti puoi innervosire se ti fischia un rigore contro che non esiste. Ha arbitrato una partita buona, se c’era qualcosa in passato è un peccato. Noi siamo sempre gli stessi così come loro, non possiamo portarci dietro delle scorie. L’inizio anche a me ha disturbato, ma non l’abbiamo persa per l’arbitro».
IN DIFESA
De Rossi protegge i suoi anche quando vengono accusati di aver gettato la spugna sotto il profilo mentale: «Sarebbe grave. Siamo adulti ed esperti, facciamo questo lavoro da tanto tempo e dobbiamo essere abituati a gestire le emozioni. Veniamo da un ciclo tosto e lo avevamo gestito molto bene».
MOU AL TELEGRAPH
Il portoghese in un’intervista The Telegraph ha raccontato: «Pensate che fossi felice di essere il volto del club che andava in conferenza stampa per parlare di questi eventi? No, odiavo andarci». Soddisfatto Thiago Motta: «Queste partite fanno bene al nostro calcio. Siamo sulla strada giusta. Abbiamo approfittato dei momenti».
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