Una partita infinita, che solamente negli ultimi 20 minuti ha regalato quattro reti. Alla fine recrimina di più Tudor, che per buona parte ha condotto, e che con il suo Verona dava l'idea di poter prendersi una vittoria pesantissima. Ma il Genoa di Ballardini - sotto lo sguardo della nuova proprietà americana che in settimana ha fatto finire l'era Preziosi - dimostra di avere un'anima incredibile. Non mollano mai i liguri, che riacciuffano il Verona, la ribaltano, ma poi s'addormentano nel recupero lasciando tutto solo Kalinic dentro l'area. L'ex Roma non può sbagliare e fissa il 3-3 finale.
Genoa-Verona, gli ospiti dominano
Una gara che ha visto il Verona dominare per larghi tratti.
Destro da sballo
Ne passano altri 5 di minuti, e Destro si beve ancora Dawidowicz (e anche un po' d'acqua visto che segna con una bottiglietta in mano) e batte Montipò in uscita con lo scavetto. In tribuna gli americani si alzano le maniche della camicia, assaporando la prima vittoria. Ma non hanno fatto i conti con la dormita di Bani: Casale mette in mezzo, il difensore non marca, e Kalinic di testa batte Sirigu nel primo minuto di recupero. Marassi zittito e Tudor esulta come se avesse vinto. Ma il croato è già due volte - dopo la vittoria sulla Roma al debutto - che si fa rimontare due reti. Era successo anche contro la Salernitana in settimana. Ed è ricapitato stasera. La sua squadra si specchia troppo alcune volte e non chiude le partite. Il Genoa invece non molla mai, spinto dalla faccia da guerriero del suo tecnico. Anche se quell'ultima disattenzione grida ancora vendetta.