Forte, sulla carta. Con un organico se prenderà un regista inferiore, probabilmente, soltanto a quello della Juventus. Ecco la nuova Inter di Luciano Spalletti, squadra molto diversa rispetto a quella che nella passata stagione ha conquistato in extremis il pass per la Champions League. Innesti in ogni reparto, tutti mirati per far crescere un gruppo che quest’anno sarà impegnato anche in Europa. E questo è un fattore da non trascurare, visto che l’Inter lo scorso anno ha giocato soltanto dentro i confini nazionali. Acquisti ad hoc e conferme eccellenti (per ora): ecco la formula che il ds Ausilio ha scelto per regalare a Spalletti una fuoriserie. Ora è compito del tecnico di Certaldo guidarla con mani sicure. E, soprattutto, senza la voglia di strafare, di esagerare. Sarà fondamentale, per l’Inter, la capacità dell’allenatore di non fare il fenomeno, dentro e fuori il campo. Lucio è uno dei migliori in circolazione, ma spesso vede nemici anche dove non ci sono. E questo potrebbe non far bene alla squadra. Che, ha titolari affidabili e alternative valide. Un mix che, sulla carta, ha portato l’Inter ad essere migliore a quella dello scorso anno, troppo ancorata a discutibili scelte di mercato.
TEORIA E PRATICA
Ecco perché sarà necessario verificare sul campo le tante buone intenzioni che oggi aleggiano intorno ai nerazzurri. Senza mai dimenticare che si gioca in 11 e che, quindi, sarà determinante tenere sulla corda anche chi non andrà stabilmente in campo. L’abbondanza non rappresenta mai un problema, a patto - però - di saperla gestire. Sul piano tecnico, come detto, l’Inter è super corazzata, con Lautaro Martinez che potrebbe diventare la sorpresa dell’intero campionato. Gli innesti di de Vrij, Politano, Nainggolan, Asamoah, Keita e Vrsaljko (e il mercato è ancora aperto...) aiuteranno sicuramente il gruppo a crescere e a tentare di colmare il gap con le prime due del campionato passato. Non sarà facile, ma neppure impossibile.
