COINVOLGIMENTO TOTALE
«Sarei perfetto per quest’Italia: farei il centravanti». Mancini non scherza, perché cerca il finalizzatore (ha cambiato l’attacco in 11 delle 12 partite): 19 gol, con 15 marcatori diversi. «Ma non è normale che siano poche le reti delle punte. Sono comunque sicuro che prima o poi arriveranno. Ci servono: i gol degli attaccanti decidono i match più complicati». Il ct promuove il comportamento del gruppo. «Sono sempre sereno. Di più perché i ragazzi vengono volentieri e si divertono. Il compito per me più difficile è decidere chi mandare in panchina o in tribuna, scontentando per forza qualcuno: nella scelta definitiva incidono la condizione fisica, la qualità e la tattica. Non essere andati al mondiale ci ha dato una spinta in più, ma questa terra ha sempre avuto bravi giocatori. Dovevamo solo andarli a cercare, come ho fatto io. Sono contento perché giochiamo un bel calcio. Abbiamo vinto in passato puntando sulla difesa, ma io sono stato attaccante e ho sempre preferito lo spirito offensivo. Così ho voluto fare solo qualcosa di diverso, proponendo gioco». La Nazionale attacca e aggredisce, ma sa essere pure equilibrata. Da 6 partite (e 568 minuti) non prende gol.
ULTIMA CHIAMATA
La Bosnia, al 35° posto nel ranking Fifa, rischia di essere tagliata fuori già stasera dalla corsa verso Euro 2020. Deludente la partenza della nazionale di Prosinecki nelle qualificazioni europee: vittoria risicata al debutto in casa con l’Armenia, pari interno facendosi rimontare 2 reti dalla Grecia (2-2) e ko sabato in Finlandia. Solo 4 punti e quindi il pericolo di ritrovarsi dopo 4 partite lontana 8 punti dall’Italia e quindi di non poter giocare nemmeno per il 2° posto, occupato, con 6 punti, proprio dalla Finlandia.
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