Una guerra che non conosce più confini. Se fino a qualche tempo fa ad armare la mano degli ultras erano le rivalità casalinghe da qualche tempo, invece, gli scontri si sono estesi a livello internazionale. Non più solo laziali contro romanisti o milanisti contro interisti ma tedeschi contro napoletani, parigini contro milanisti. Ricostruire la nuova geografia europea, a un occhio poco attento, potrebbe sembrare cosa complicata. Ma basta seguire i fili rossi e neri della politica per avere già una mappa ben delineata. A questa poi si aggiungono traffici illeciti, vecchie ruggini e non guastano nemmeno le rivalità incrociate. Una reazione maturata con il tempo alle regole sempre più stringenti: tornelli, biglietti nominali, diffide, Daspo. A guardarlo bene anche il quadro degli scontri è molto cambiato. Adesso avvengono il giorno prima della partita e lontano dallo stadio. A facilitare il tutto gli appuntamenti sulle chat criptate o messaggi nemmeno tanto in codice sui gruppi Telegram.
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Sangue a Milano
Esattamente il copione andato in scena lunedì sera a Milano: l’assalto dei gruppi organizzati della Sud rossonera agli ultrà del Psg che stavano bevendo nei locali dei Navigli. Il bilancio è di un accoltellato grave e diversi feriti. Anche in questo caso alcuni ultras francesi si erano fatti fortografare fuori da un pub e nelle chat girava un messaggio: «40 ragazzi del Psg a Milano.
Crocevia Roma
Sull’asse Milano-Napoli c’è Roma, la Capitale che convoglia su di se gran parte della geografia ultras internazionale. Da un lato perché Roma e Lazio vantano un numero molto alto di gemellaggi e dall’altro perché è un ottimo scalo per evitare controlli. Nella serata di ieri oltre a diversi ultras del Feyenoord in libera uscita erano presenti molti tedeschi dell’Union Berlino che questa sera giocherà a Napoli. Altro incrocio a rischio. I disordini provocati dai tifosi dell’Union Berlino lo scorso anno in Svezia hanno acceso i riflettori sulla tifoseria che da sempre rappresenta l’anti-sistema, già dai tempi della Repubblica Democratica Tedesca e del Muro di Berlino. Ad aggravare la situazione è l’ottimo rapporto tra i tifosi napoletani e quelli dell’Herta (odiati dall’Union) che anni fa esposero striscioni a supporto degli ultras azzurri. E sono ancora vive le immagini della guerriglia dello scorso anno sempre a Napoli con i tifosi dell’Eintracth di Francoforte.
Sguardo a est
Domani i romanisti andranno a Praga dopo il caos dell’andata in cui gli ultras dello Slavia picchiarono alcuni steward e rubarono lo striscione Gruppo Tuscolano ai giallorossi. A proposito di striscioni, il furto di quello dei Fedayn ha fatto da detonatore in Italia. A rubarlo in un agguato militaresco furono ultrà della Stella Rossa di Belgrado - gli stessi che poi lo bruciarono nel proprio stadio – che guarda caso sono gemellati con quelli del Napoli, mentre tra i giallorossi il patto di alleanza è stretto con i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria (in una recente partita hanno sporto uno striscione commemorativo per uno dei leader del gruppo croato) e i supporter del Panathinaikos di Atene, dell’Atletico Madrid e del Southampton. Allo stesso modo i laziali lo sono con i tifosi del Real Madrid, del West Ham, i pericolosissimi e i Wisła Sharks del Wisła Cracovia e ibulgari del Levski Sofia. I supporter del Nizza e del Valencia sono invece gemellati con gli interisti mentre i milanisti lo sono con quelli del Siviglia e Partizan Belgrado. Gli ultrà juventini hanno invece stretto alleanza con quelli del Legia Varsavia che nel 2013 assaltarono il Milite Ignoto a Roma.