E se al sorteggio dovesse uscire il Siviglia, Monchi non avrebbe problemi: «Il club andaluso è abituato a queste partite, a gestire la pressione dei match importanti. Ieri scherzavo con la mia famiglia: se uscisse Roma-Siviglia ai quarti, il primo problema sarebbero i biglietti (ride, ndc). È difficile sapere quale squadra sia meglio affrontare. Il Chelsea ieri non avrebbe meritato di perdere 3 a 0, ma se il Barcellona ha Messi in giornata non puoi farci niente. Il City per me è la squadra più forte di tutte. Le altre sette vogliono la Roma? Va bene, meglio così. In questo momento la mentalità è importante. In questo momento il gruppo è forte mentalmente per quello che troveremo ai quarti».
EQUILIBRIO
La qualificazione al prossimo turno di Champions è arrivata alla fine di un periodo nero che la squadra di Di Francesco ha vissuto da dicembre a febbraio: «Ogni volta che iniziamo a vincere siamo i più forti di tutti, poi alla prima sconfitta diventa tutto un disastro. Ritorno al messaggio di cinque mesi fa: dobbiamo trovare equilibrio. Non possiamo fermarci alla vittoria contro lo Shakhtar, siamo su questa strada. Non è facile percorrerla ma siamo nella direzione giusta. La critica? Parlate con me che quando ero portiere per tre volte sono dovuto uscire dallo stadio da una porta secondaria perché i tifosi volevano menarmi…Ho avuto gioie al Siviglia, ma anche dei momenti difficili: se la squadra non vince arrivano le critiche, se vince arrivano gli elogi. È così ovunque».
IL MERCATO
Di Francesco nel corso della stagione non ha potuto contare su tanti elementi acquistati da Monchi durante la sessione estiva di mercato, tra questi c’è Moreno: «Credevo che fosse da Roma, ma per una serie di motivi non è andato bene. A quel punto era meglio fermarsi e cederlo invece di continuare a insistere. Nel mio percorso ho fatto errori che provo a non fare più». Un lavoro costante quello del direttore sportivo: «Abito praticamente a Trigoria. Le prime ore della mattina sono vicino alla squadra e lavoro per il presente poi con la mia squadra lavoro per il futuro. Non ci fermiamo mai, nel calcio non c’è un momento di tranquillità». Il tutto con l’aiuto di una società stabile alle spalle: «A livello sportivo dobbiamo essere come la società che è moderna e forte. Qui ho trovato un club preparato, con tante cose che non conoscevo».
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