VADO AL MAXIME
Esprimere un giudizio sul suo operato è difficile perché non ha avuto mezze misure. La ricerca del grigio', tanto richiesta da Monchi quando si analizza il cammino della Roma, non sembra appartenere al francese. Che con Benevento, Crotone e Chelsea ha dimostrato cosa può regalare alla squadra: verticalizzazioni e tenerla più alta in campo, di almeno 10-15 metri. Poi però a Firenze, al netto dell'assist a Gerson, con il Qarabag e l'Atletico ha lasciato spazio a qualche perplessità per (gravi) errori nel fraseggio e la minor capacità di coprire la difesa. I numeri in questo caso aiutano a farsi un'idea: con il francese titolare, la Roma in 6 gare ha segnato la bellezza di 14 reti (2,3 di media), rimanendo a secco a Madrid ma ne ha subite ben 8 (1,3), lasciando la porta inviolata soltanto con Benevento e Crotone. Con De Rossi dal via, statistiche invertite: 18 gol segnati in 12 partite (1,5) ma appena 6 al passivo (0,5). La differenza tra Daniele e Maxime (forse) è tutta qui.
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