Russia 2018, Neymar: almeno tu non tradire

Neymar
di Ugo Trani
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Lunedì 2 Luglio 2018, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 19:41
La Russia si svuota e non è ancora Ferragosto. I campioni vanno in vacanza, anche se dal mondiale, per la verità, se ne tornano bocciati a casa.

 

La Germania campione del mondo di Neuer, Ozil e Mueller ha fatto da apripista, sabato si sono adeguati Messi e Ronaldo che, nel weekend, sono saliti sul palcoscenico pure nel giorno del flop dell’Argentina e del Portogallo: 10 Palloni d’oro calciati a salve. E saluta, con Sergio Ramos e Diego Costa, il mago Iniesta che, con l’andatura spenta del pensionato a fine carriera, dà l’addio a questa edizione e contemporaneamente alla Spagna. Così Neymar, nel pomeriggio in campo con il Brasile a Samara contro il Messico, si guarda attorno e scopre di essere rimasto da solo. L’unico segno di vita, nel deserto al buio e improvvisamente senza stelle.

EFFETTO COMETA
Seguiamo O’Ney e vediamo se ci porta fino alla meta. L’asso di coppa non è al top. Psicologicamente, fisicamente e tecnicamente. Piange anche quando dovrebbe ridere (delle disgrazie altrui, però: solo 1 gol, fin qui, al 7° minuto di recupero del match contro la Costa Rica); cade pure se non soffia un alito di vento e nel dribbling ha sempre il freno a mano tirato. Ma c’è da tenerselo stretto in Russia. La carestia preoccupa: le comparse rischiano di impossessarsi del mondiale. Tite fa bene a difendere Neymar in pubblico. Si aggrappa al suo fuoriclasse che, arricchendo questa fase finale più povera che bella, può far vincere il 6° titolo alla Seleçao. I 3 mesi di stop, dopo la frattura al piede destro, pesano più dei 222 milioni spesi dal Psg per averlo dal Barça. O’Ney è spesso nel mirino di qualche ex calciatore di razza. il tedesco Matthaeus, pur riconoscendone lo spessore tecnico, lo attacca: «Deve smetterla con le pagliacciate». Il francese Cantona, invece, prende in giro Neymar dall’inizio del torneo, con video inequivocabili e battute feroci sul profilo Instagram, e ironizza sulla chioma riccia e bionda «da spaghetti al dente» e su ogni caduta del campione che è «come la mia valigia: appena la tocchi, inizia a girare per ore». 

NEMICO ODIATISSIMO 
In Russia, comunque, è rimasto il rivale che proprio non sopporta, quel Cavani che è stato costretto a lasciargli i rigori nel Psg. L’antipatia è reciproca. L’uruguayano, protagonista assoluto sabato contro il Portogallo, è già ai quarti. Da infortunato, però. E quindi in bilico nella competizione. Che cerca gli eredi degli dei caduti in disgrazia. Mbappè, ciondolante in velocità come Ronaldo (il Fenomeno), è il testimonial della nuova éra. Nel Psg gioca accanto a O’Ney e al Matador. Ora è sul ring, colpisce e scappa. Sfacciato e potente, non guarda in faccia nessuno. Con la Francia ha la chance di andare in finale scansando proprio l’Uruguay di Cavani e il Brasile di Neymar. Sul lato sinistro del tabellone qualche stella fa ancora luce. Riflettori, dunque, puntati sul Belgio che, stasera a Rostov, affronta il Giappone. In palio per Hazard c’è proprio la Seleçao (o il Messico).
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