L'accesso al Villaggio Olimpico è gestito dai militari con un sistema elettronico per i controlli sulle identità, raggi x per le borse e metal detector per i visitatori. Quanto accade all'interno è tenuto sotto controllo dalla videosorveglianza. Al Main press center (Mpc) di Alpensia giovanissimi poliziotti presidiano l'ingresso, dove i controlli sono affidati ai volontari. L'atmosfera è rilassata. Poco più in là, davanti all'International Broadcast Centre (Ibc), spunta un mezzo blindato nero dei reparti speciali (Swat) della Korean national police, per vigilare su incrocio particolarmente trafficato. Passeggiando in strada non si sentono sirene. «La scelta - spiega Kim, uno delle migliaia di volontari - è stata di non militarizzare le città e di affidarsi piuttosto alla videosorveglianza. La Corea è un paese tranquillo e sicuro, questa è l'immagine che vogliamo dare al mondo».
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