Igor Tudor, chi è il nuovo allenatore della Lazio: dalla carriera come calciatore alla Juventus all'esperienza sulla panchina del Verona

Dallo Hajduk Spalato al Paok, passando per Galatasaray, Udinese e Verona, la carriera del croato

Igor Tudor, chi è il nuovo allenatore della Lazio: dalla carriera come calciatore alla Juventus all'esperienza sulla panchina del Verona
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Giovedì 14 Marzo 2024, 23:37 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 11:49

È Igor Tudor il nuovo allenatore della Lazio. Dopo le dimissioni di Maurizio Sarri, l'ex calciatore croato è stato scelto dalla società biancoceleste per guidare la squadra nei prossimi mesi. Un annuncio che arriva poche ore dopo l'intervista del presidente Claudio Lotito al TG1, a cui aveva confessato di volere un allenatore «che utilizzasse bastone e carota».

Tudor nuovo allenatore della Lazio, contratto fino al 2026 per il croato. Lunedì inizierà a lavorare a Formello

La carriera come calciatore

Nato a Spalato il 16 aprile del 1978, Igor Tudor ha iniziato la sua carriera nell'Hajduk Spalato, prima di essere trasferito nella stagione 1995-1996 al Trogir, club militante nella terza serie croata. Tornato nella squadra della sua città, nel 1998 si fa notare dalla Juventus, che lo acquista nella stessa estate. A Torino rimarrà per i successivi sei anni e mezzo, imponendosi soprattutto a partire dalla stagione 2001-2002, quando sulla panchina bianconera c'è Marcello Lippi. Avanzato come centrocampista, quell'anno realizza quattro reti molto importanti ai fini della corsa scudetto, seguite l'anno dopo da un gol decisivo all'ultimo minuto contro il Deportivo La Coruña, che permetterà ai bianconeri di qualificarsi ai quarti di Champions League. Dopo sei stagioni a Torino, coronate dalle vittorie di due scudetti e due Supercoppe di Lega, a seguito di molti infortuni nel gennaio 2005 passa in prestito al Siena, dove rimane anche per tutta la stagione successiva, contribuendo alla salvezza della squadra toscana in entrambe le annate.

Nell'estate 2006 torna al club piemontese, ma nell'annata seguente non ha occasione di scendere in campo a causa del protrarsi di un infortunio patito nel precampionato. La società, dopo aver tentato di rescindere anticipatamente il suo contratto nel febbraio 2007 per via della prolungata indisponibilità, lo mantiene in rosa fino alla scadenza naturale di fine stagione, a seguito dell'autoriduzione dello stipendio da parte dello stesso calciatore. Nella stessa estate fa quindi ritorno da svincolato all'Hajduk di Spalato, dove giocherà per un'ultima stagione. Nel luglio 2008, ancora afflitto da continui problemi fisici, si ritira dal calcio giocato.

 

La carriera come allenatore

Con l'arrivo di Edy Reja sulla panchina dell'Hajduk Spalato, nell'agosto del 2009 Igor Tudor ne diventa l'assistente. Un'esperienza, questa, che durerà fino al febbraio del 2010, quando a causa della rescissione del contratto del tecnico friulano Tudor perderà il suo ruolo. Una seconda parentesi da allenatore inizia però nel dicembre 2011, quando il direttore sportivo Sergije Krešić gli affida la guida della formazione Under-17. Nel luglio del 2012 diventa invece vice del commissario tecnico della nazionale croata, Igor Štimac, incarico che mantiene fino all'anno seguente. Nell'aprile 2013 viene nominato allenatore della prima squadra dell'Hajduk, subentrando all'esonerato Mišo Krstičević di cui lo stesso Tudor era stato anche vice: appena tre settimane dopo vince la Coppa di Croazia, suo primo trofeo da allenatore. L'esperienza all'Hajduk terminerà con le sue dimissioni nel febbraio del 2015. Nel giugno dello stesso anno si siede sulla panchina della squadra ellenica del PAOK, dove rimane fino al marzo 2016 quando a causa dei risultati negativi e dei suoi commenti sprezzanti riguardo alla qualità della rosa viene sollevato dall'incarico. Nel giugno 2016 viene chiamato alla guida del Karabükspor, club turco neopromosso in Süper Lig. Si dimette a stagione in corso, nel febbraio 2017, per accettare l'offerta del più blasonato Galatasaray, con cui chiude il campionato al quarto posto. Rimane al club turco fino al dicembre 2017, quando viene esonerato a causa di risultati ritenuti insoddisfacenti, pur con la squadra al secondo posto in classifica. Nel 2018 fa il suo ritorno in Italia, questa volta da calciatore. Ingaggiato dall'Udinese in sostituzione dell'esonerato Massimo Oddo, traghetta la formazione italiana alla salvezza in Serie A. Nonostante ciò, non viene confermato sulla panchina dei friulani per la stagione successiva; tuttavia nel marzo 2019 viene richiamato a Udine per subentrare all'esonerato Davide Nicola, guidando per la seconda volta la squadra bianconera alla salvezza. Nonostante la conferma per la stagione successiva, a causa di un avvio di campionato negativo un nuovo esonero lo costringerà a lasciare l'Udinese nel novembre del 2019. Nello stesso anno torna alla guida dell'Hajduk, terminando il campionato croato 2019-2020 al quinto posto.

Il ritorno in Italia come allenatore

Nell'agosto 2020 rescinde il suo contratto con il club spalatino per fare ritorno dopo tredici anni alla Juventus, dove assume il ruolo di vice del tecnico Andrea Pirlo. La squadra bianconera vive un'annata altalenante, così al termine del campionato Pirlo e il suo staff, Tudor compreso, vengono sollevati dall'incarico. Il 14 settembre 2021 viene chiamato a condurre la panchina del Verona, subentrando in avvio di stagione all'esonerato Eusebio Di Francesco. Debutta cinque giorni dopo, cogliendo i primi punti stagionali in campionato per gli scaligeri grazie al successo interno sulla Roma (3-2). In Veneto è autore di un campionato al di sopra delle aspettative, in cui raggiunge un'agevole salvezza: mette a referto vittorie contro club di alta classifica come Juventus e Atalanta, lottando per l'accesso alle coppe europee e sfiorando il record societario di punti in massima serie. Nonostante la più che positiva annata, il 28 maggio 2022 arriva la separazione consensuale fra Tudor e il Verona, per via di sopraggiunti dissidi sui piani futuri del club. Il successivo 4 luglio viene nominato allenatore dell'Olympique Marsiglia, in Ligue 1. Sul finire di un campionato concluso al terzo posto, il 1º giugno 2023 ufficializza l'addio alla società francese.

Come gioca, il modulo

Nonostante una predilezione per il 3-4-2-1 e per il pressing alto, il tecnico croato nella sua carriera ha messo in mostra anche il 4-2-3-1, soprattutto ai tempi del Galatasaray. Dal 3-4-2-1, il modulo di Tudor può evolversi anche nel 3-5-2, utilizzato ad esempio durante il periodo alla guida dell'Udinese.

 

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