Errani furiosa e in lacrime: «Si è giocato sulla mia reputazione: il letrozolo non ha effetti dopanti»

Errani furiosa e in lacrime: «Si è giocato sulla mia reputazione: il letrozolo non ha effetti dopanti»
di Claudia Guasco
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Mercoledì 9 Agosto 2017, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 23:11

Ciò che le fa piu' male, dice, è la raffica di "cattiverie e falsità" riversate contro di lei e la sua famiglia. Sara Errani, dopo la squalifica di due mesi per positività al letrozolo, e' arrabbiata e e scende sotto rete. Va all'attacco: "Il letrozolo non ha un effetto dopante. Contro di me sono state sparate tante falsità, ho letto cose che vanno dal ridicolo all'assurdo".

"HO LA COSCIENZA A POSTO"
La versione di Sara - tra lacrime, rabbia e pagine di appunti a cui si aggrappa per spiegare cio' che è successo - è l'ingestione involontaria di cibo contaminato. "E non lo dico io, lo afferma una sentenza di tribunale", afferma. E' il doping dei tortellini: ha mangiato a casa un piatto preparato dalla madre, che assume un farmaco contenente letrozolo e parte di esso è finito nel cibo. "Ci abbiamo pensato e ripensato, l'unica possibilità è questa. Io dormo tranquilla, ho la coscienza a posto ma gli insulti e la cattiveria mi danno tanta tristezza". Così, seduta accanto a fratello Davide, intende mettere le cose in chiaro una volta per tutte: "Non ho mai assunto sostanza dopanti. La sentenza ITF dice che non c'è evidenza che il letrozolo migliori le prestazioni di tenniste di elite. E invece su questa vicenda si è giocato sulla mia reputazione". La sostanza a cui è risultata positiva, spiega, non è dopante per le donne. "Lo è per gli uomini, perchè aumenta il testosterone. Il motivo principale perchè viene usato è perchè contrasta gli effetti collaterali di steroidi e ormoni. Attenzione contrasta non copre gli effetti. Per esempio lo prendono gli uomini per evitare la crescita del seno, non le donne che già hanno il seno" . Però dal 2005 la Wada lo ha inserito nell'elenco dei farmaci proibiti. "Lo so - ribatte Sara - ma io non ho violato il codice. Sono stata sanzionata per l'ingestione involontaria di cibo contaminato da una sostanza che non produce effetti migliorativi su un'atleta. Speravo ed ero convinta di essere assolta. Tuttavia la responsabilità di un giocatore copre anche manager e familiari, perciò l'involontaria distrazione di mia madre è ricaduta su di me". Fare sport ad alti livelli senza ricorrere al doping "si può", sostiene la tennista, "e io sono la dimostrazione: continuo ad essere favorevole alla squalifica a vita per chi si dopa, ma solo per quei casi volontari e con scopo di alterare e migliorare proprie prestazioni e questo non è il mio caso".


 

 


"ORGOGLIOSA DELLA MIA FAMIGLIA"
E' un mondo dal quale prende le distanze: "Da Del Moral ci sono stata solo in un'occasione per una prova sotto sforzo nella sua clinica tanto tempo fa a Valencia, dove mi allenavo", replica a chi le chiede dei suoi rapporti con il medico sportivo spagnolo, coinvolto nel cosiddetto "sistema Ferrari" e nell'affaire costato a Lance Armstrong i titoli vinti al Tour de France. Dal 2009 a oggi, dice il fratello Davide, Sara è stata controllata 83 volte, l'ultimo test è stato quello sui capelli effettuato dalla tennista il 28 aprile e non ammesso dal tribunale indipendente "non perchè non valido bensì perchè presentato in ritardo rispetto ai termini previsti.
Questo cavillo è una delle cose che mi ha fatto arrabbiare". E non è l'unica, tanti che sta valutando con i suoi avvocati un'azione legale contro la revoca dei prize money e dei punti ottenuti dal 16 febbraio al 7 giugno. "Io non ho colpe, non cerco scuse di fantasia, scendo in campo anche quando sono infortunata e non mi ritiro quando sono in difficoltà. Ripeto: l'ingestione di letrazolo è stata involontaria, unica, non riupetuta e inferiore al quantitativo di una singola pillola. I miei esami sono perfetti". Ora si rifugia nell'affetto della sua famiglia: "Sono orgogliosa di tutti loro, sono situazioni difficili e siamo riusciti a essere ancora più uniti dopo tutto questo". E le colleghe? "Ho capito chi tiene davvero a me. Io andro' per la mia strada, dentro di me so come sono andate le cose. Ho voglia di tornare in campo. Il tennis e' la mia vita, non poter giocare è dura".

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