Zverev: «Nadal è ancora più forte di me. La pioggia non è stata mia amica»

Zverev: «Nadal è ancora più forte di me. La pioggia non è stata mia amica»
di Alessandro Di Liegro
2 Minuti di Lettura
Domenica 20 Maggio 2018, 23:32 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 16:21
Anche se cerca di nasconderlo in dichiarazioni di facciata («Sono soddisfatto della mia settimana, questo è un grande torneo e sono orgoglioso di essere arrivato in finale) Alexander Zverev è provato emozionalmente dalla sconfitta in tre set contro Rafa Nadal. Inutile girarci intorno: la pioggia è stato un elemento decisivo per la direzione della partita che, in quel momento, sembrava chiaramente indirizzata dalla parte del giovane tedesco: «Oggi la pioggia non è stata mia amica. Capita. Lui è rientrato giocando molto più veloce e più aggressivo di me. Forse avevo bisogno di più tempo per riattivarmi, dopo le fatiche di queste due settimane».

Zverev sembra cercare le parole per trovare una giustificazione logica ai quattro game persi consecutivamente dopo la sospensione di circa un'ora per cause meteorologiche: «Mi sentivo di avere il controllo su buona parte dei punti. Non sono in molti quelli che riescono a farlo con lui. Io l'ho fatto sia nel secondo che per metà del terzo set».

«Nadal, al momento, è ancora molto più forte di me», risponde Zverev a chi gli chiede se il crollo nel terzo set sia stato dovuto da ragioni fisiche o mentali: «Ero in un buon momento a partire dal secondo set e poi la sospensione mi ha portato via quel flusso. Quando non sei concentrato non puoi vincere».

Prossimo obiettivo Parigi: «Lì Rafa è sicuramente il favorito, io mi porterò dietro quest'esperienza e queste due settimane in cui ho giocato un tennis di alto livello Questo è uno dei tornei più importanti al Mondo, arrivare in finale è stato fantastico».

Da una leggenda – Nadal – all'altra – Francesco Totti – Alexander Zverev si è detto emozionato della presenza del dirigente giallorosso in tribuna: «Naturalmente conosco Totti, è una leggenda italiana. Io adoro Roma, adoro giocare qui e vederlo sugli spalti per me è stato un onore. Non sono stato solo io a regalargli qualcosa, lui mi ha dato una maglia con la fascia da capitano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA