Internazionali di tennis, Binaghi: «Roma dal 2019 sarà un mini Slam»

Internazionali di tennis, Binaghi: «Roma dal 2019 sarà un mini Slam»
di Redazione Sport
4 Minuti di Lettura
Martedì 12 Settembre 2017, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 13:19
«È la prima volta che torno a Roma dopo il problema di salute avuto a luglio e devo incontrarmi martedì anche con Sergio Palmieri. Comunque ho avuto modo di vedere il report con cui l'Atp sta portando avanti il progetto di revisione del calendario per il 2019: Roma e Madrid diventano da dieci giorni, con tabelloni a 96 giocatori. Però siccome nel calendario sono tre le settimane disponibili, ora resta da definire come collocare le date. Avremo l'ufficializzazione dell'upgrade quando uscirà il calendario definitivo durante le Atp Finals di Londra e credo che sarà un notevole successo per il tennis italiano». Sono le parole con cui il Presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, a SuperTennis, ha dato la notizia che nel rinnovamento del calendario Atp previsto per il 2019 ci sarà l'auspicato upgrade per gli Internazionali Bnl d'Italia, prossimi a diventare dunque un vero e proprio mini Slam.

«La delusione principale agli Us Open è naturalmente stata Fabio Fognini. Ho avuto modo di sentire Fabio e l'ho trovato pentito, dispiaciuto e preoccupato. Il mio timore è che possano esserci strascichi per la parte finale della stagione, deve riuscire a fare tesoro di quell'errore sapendo che sarà nel mirino di addetti ai lavori e appassionati in ogni sua uscita. Spero proprio che questo grave episodio non abbia ripercussioni sul suo tennis». Lo ha detto il presidente della Fit, Angelo Binaghi a Supertennis parlando del grave episodio del tennista italiano a Flushing Meadows. «Anche se nessuno ha detto due cose. E cioè che l'episodio più grave della sua carriera viene in un momento in cui aveva dimostrato una certa maturità, il 2017 era l'anno migliore per quel che riguarda il suo comportamento, fino a quel momento più maturo. Avevo detto già anche in passato che Fabio maturerà, ma senza illuderci che non ci saranno più episodi caratteriali -ha aggiunto Binaghi-. L'altro aspetto è che una multa da 100mila euro è insignificante, perché oltre al danno di immagine per lui Fognini ci rimette di continuo dal non saper gestire questi stati d'animo e intemperanze. Non è uno come John McEnroe che si caricava con certi comportamenti, Fabio si rende conto subito dello sbaglio, si pente e si deprime, poi ha un calo di rendimento nella partita e quindi nel corso della stagione il danno per lui diventa di milioni di euro di mancato guadagno».

È stato comunque positivo il rendimento degli italiani, a cominciare da Paolo Lorenzi, Thomas Fabbiano e Stefano Travaglia. «È stata purtroppo sfortunata Roberta Vinci che ha incontrato Sloane Stephens al primo turno e nel primo set, ben giocato, ha avuto non poche occasioni».
Il Presidente della Fita ha poi valutato positivamente la crescita del settore maschile. «Nel ranking Atp di questa settimana abbiamo sei giocatori nei primi 100 del mondo, un ottimo risultato per il nostro tennis, ma ce ne sono pure altri tre-quattro che possono riuscirci a breve. Mi riferisco in particolare a Stefano Travaglia, Matteo Berrettini, Stefano Napolitano e lo stesso Simone Bolelli, che anche nelle qualificazioni a New York ha fatto vedere di poter tornare alla classifica avuta in passato», ha evidenziato Binaghi, prima di soffermarsi sul caso della positività di Sara Errani a un test antidoping, che ha un pò scosso l'estate degli appassionati. «Credo che le federazioni, e quindi anche quella tennis, contino nei momenti di difficoltà degli atleti -le parole di Binaghi- e in questo caso noi avevamo davanti una delle giocatrici che ha segnato, sia a livello individuale che con la nazionale, gli ultimi dieci anni del nostro sport con un comportamento da donna sempre al di sopra di ogni sospetto, ecco perché ci è sembrato doveroso fare in modo che in questa vicenda Sara potesse difendersi nel modo migliore, affiancata da un team di avvocati e medici a supporto». Parlando poi delle Next Gen ATP Finals di Milano, Binaghi ha aggiunto: «Con il progetto Next Gen siamo la testimonianza vivente che l'Atp stessa lo scorso anno aveva paura che Nadal e Federer non potessero tornare a giocare ai livelli del recente passato, idea smentita però dai fatti in questa stagione. Difficile pronosticare un lungo futuro di successi per questi campionissimi, il tennis ha bisogno anche della nuova generazione di talenti insieme alla rivalità fra Rafa e Roger. Per la prima edizione delle Next Gen Finals la biglietteria sta procedendo assai bene: per gli ultimi due giorni, venerdì e sabato, siamo già praticamente sold out…», ha concluso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA