«Ho giocato delle belle partite -aggiunge la Giorgi- ma è dall'inizio dell'anno che sto esprimendo un buon tennis. Non mi sorprende essere a questo punto, sono anni che lavoro per raggiungere questi risultati e ci dovevo arrivare.
Ho sempre detto che con la continuità le vittorie sarebbero arrivate. Non a caso quest'anno non mi sono mai fermata per infortunio e si vede. Se stai ferma per parecchie settimane poi è difficile riprendere il ritmo. Ora sono più consistente, più convinta, vado anche a rete per chiudere il punto. La consapevolezza di poter giocare così l'ho sempre avuta, ma non avevo mai avuto l'occasione di dimostrarlo». Di sicuro è più serena dopo che durante i recenti Internazionali BNL d'Italia ha espresso il desiderio di tornare a far parte a pieno titolo della grande famiglia del tennis italiano, dando ovviamente piena disponibilità a rispondere alle convocazioni in Fed Cup. Richiesta che il Presidente Binaghi ha accolto con soddisfazione. «È un momento positivo della mia vita anche fuori dal tennis -quasi si confessa l'azzurra- e questo riflette anche sul campo». Ora l'attende la stagione sul cemento americano con una classifica che ricomincia a sorridere. Era 52 alla vigilia del torneo, salirà in 34esima posizione lunedì prossimo. A meno quattro dal best ranking di numero 30 fatto segnare nell'estate del 2015. E ai prossimi US Open, Slam in cui vanta gli ottavi nel 2013, potrebbe entrare tra le teste di serie. «Sarebbe importante -ammette- comincerò da Washington e giocherò tutti i tornei che precedono gli Us Open».
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