Libri: ostinazioni immorali nell'ultimo romanzo di Corrado Passi

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Venerdì 3 Maggio 2024, 10:30

"Il sogno assassino" in catalogo al Salone del Libro di Torino

Milano, 3 mag. (askanews) - Un amore impossibile; un "sogno malato" che innesca un intreccio di relazioni umane che si sviluppano senza regole, e senza alcuna etica, nello scenario di una piccola cittadina della provincia italiana durante gli anni settanta.

E' "Il sogno assassino", settimo romanzo di Corrado Passi, opera che figura tra le proposte che la casa editrice Castelvecchi porta al Salone del Libro di Torino 2024 (LIT Edizioni - Padiglione 3, Stand Q115).

"Il sogno assassino, non è un giallo - dice Corrado Passi - Sì, la storia, la trama, l'intreccio potrebbero far pensare a quel tipo di genere; ma non è un giallo: è un testo provocatorio, celebrativo del 'sogno' stesso, a prescindere dal fatto che il sogno sia eticamente accettabile o meno".

In libreria da aprile - e presentato in un una serie di incontri riservati con i lettori più affezionati - "Il sogno assassino" procura al lettore una emozione amara, ma non priva di stimoli alla reazione vitale. "Nonostante non abbia forzato la mano sull'aspetto psicanalitico del protagonista, questa è una storia di malattia, di malattia mentale - dice l'autore - Ma paradossalmente è anche una storia di riscatto, non per il protagonista, ma per il sogno.

Il sogno, per essere tale deve destrutturare la realtà. E il sogno non ha un senso morale: è una destrutturazione della realtà portata alle estreme conseguenze e vissuta in pieno. Il sogno è il vero protagonista dell'opera ed è un sogno slegato da qualunque valutazione morale, etica o politica".

Il testo, a volte anche solo con alcuni passaggi veloci, offre più di uno spunto di riflessione su come erano condizionati e caratterizzati i rapporti uomo-donna in un piccolo centro della provincia italiana. Ma l'ambientazione e la collocazione temporale della vicenda, nei cupi anni di piombo, offrono la scena anche ad altri sviluppi. "L'altro tema fondamentale del romanzo è la finzione - spiega Passi - E in questo caso è la finzione sociale, vale a dire la rappresentazione sociale di un individuo all'interno di una piccola comunità abruzzese, un paesino ai piedi del Gran Sasso. Una finzione che il protagonista soffre, perché lo obbliga a svolgere un ruolo che per lui è stretto. Il suo sogno che sarà a sua volta una finzione esasperata sovvertirà non solo la realtà che lo circonda, ma la sua stessa vita".

Centotrentaquattro pagine di lettura veloce, ma intensa, "Il sogno assassino" è nelle librerie edito da Castelvecchi.

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