Piano assunzioni sanità, rinforzi per i “pronto soccorso”

Il pronto soccorso di Viterbo
di Federica Lupino
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Giovedì 9 Maggio 2024, 05:20

VITERBO - Sono 47 le specialità e i profili professionali che verranno rimpinguati. La carenza di personale è una delle principali zavorre che mettono il freno alla sanità locale. Perché se mancano medici, infermieri e tecnici le liste di attesa si allungano e i servizi all’interno dei reparti si rallentano. In dirittura di arrivo è poi, per il Viterbese, il completamento di Belcolle: entro la fine dell’anno è atteso il taglio del nastro. Con esso, diversi reparti verranno spostati e si allargheranno, con nuovi posti letto. Pertanto, iniezioni di personale sono più che mai vitali per la tenuta dei livelli essenziali di assistenza. In quest’ottica, le 707 assunzioni a tempo indeterminato, annunciate dalla giunta Rocca, sono una vera manna.

Fanno parte del piano straordinario lanciato dalla Regione per tutto il Lazio e che prevede oltre 8mila contratti da stipulare tra Roma e le altre quattro province, il tutto nel biennio 2024/2025. La fetta di torta che toccherà agli ospedali della Tuscia sfiora il 10% del totale e comprende anche alcune stabilizzazioni (13 di medici psicologi e altre 148 tra gli operatori del comparto, ovvero 91 infermieri, 41 operatori socio-sanitari, un ortottista, un collaboratore tecnico, 13 tecnici di laboratorio e uno della riabilitazione psichiatrica).

A livello numerico, la maggiore iniezione di forze nuove arriverà proprio per gli infermieri: oltre ai 91 ora precari e che verranno stabilizzati, ulteriori 80 firmeranno un contratto a tempo indeterminato. Seguono gli oss: ai 41 in via di stabilizzazione, se ne affiancheranno altri 70. 

Tutte le figure. Ma non solo le figure del comparto riceveranno nuove leve.

Decine sono anche i medici che saranno assunti, sempre con contratto a tempo indeterminato. Tra i reparti particolarmente attenzionati c’è quello della medicina d’urgenza: nei pronto soccorso – accade in tutta Italia e Viterbo non fa eccezione – la penuria è tale che negli ultimi anni le aziende sanitarie hanno fatto ricorso a diversi escamotage pur di mantenere i Lea. A Belcolle e nei reparti gemelli dell’Andosilla di Civita Castellana, di Tarquinia e di Acquapendente i servizi vengono garantiti solo grazie alle partite-Iva e ai medici somministrati dalle cooperative (con costi per le casse pubbliche ben maggiori rispetto a quelli sostenuti per i dipendenti). In questo reparto, la Regione ha destinato 22 nuovi camici bianchi di cui 10 – ed è l’unica figura professionale delle 47 coinvolte nel piano – sono già stati autorizzati ad aprile. Discorso a sé resta quello della difficoltà di reperire nuove leve: come dimostrano gli svariati tentativi sinora avanzati dalla Asl di Viterbo per assumere medici di pronto soccorso spesso andati a vuoto, resta infatti il nodo della “attrattività” del posto fisso rispetto ai maggiori guadagni garantiti dalla libera professione.

Tornando ai reparti che beneficeranno di maggiori assunzioni, ci sono medicina generale nonché ortopedia e traumatologia con 20 posti, radiodiagnostica con 22, anestesia e terapia del dolore con 15 (a Belcolle, pesa il neo dell’impossibilità del parto indolore proprio per carenza di anestesisti), psichiatria con 12, pediatri con 11, nefrologia e chirurgia generale con 8, cardiologia con 7. Arriveranno anche 16 nuove ostetriche.

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