Atletica Leggera, il presidente Giomi: «I Mondiali di Pechino un passaggio verso Rio»

Atletica Leggera, il presidente Giomi: «I Mondiali di Pechino un passaggio verso Rio»
di Redazione Sport
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Lunedì 27 Luglio 2015, 13:07
«La spedizione italiana per i Mondiali di atletica a Pechino è stata flagellata dagli infortuni. L'obiettivo è che chi si presenti dia tutto, esprimendo i massimi valori come fatto sempre finora. Ma questi Mondiali saranno di transizione, di passaggio, perchè il nostro pensiero è già proiettato a Rio», lo ha detto Alfio Giomi presidente della Fidal a margine della presentazione a Expo della Nazionale Italiana impegnata ai Mondiali di Pechino tra il 22 e il 30 agosto. «Saranno circa 40 atleti - ha aggiunto Giomi - ma aspettiamo ancora l'esito di alcune gare, tra cui la staffetta 4X100 maschile. In questo momento stiamo cercando di ridurre al minimo gli infortuni per essere al completo a Rio. Abbiamo chiesto di non accelerare i rientri e difatti in questa delegazione mancano almeno 15 atleti che puntiamo ad avere per le Olimpiadi». Infine il presidente Fidal si è complimentato per le prestazioni di Marco Fassinotti, che agli Assoluti di Torino ha sfiorato il record italiano di salto in alto, e Fabrizio Donato, che a 38
anni, ha strappato il minimo di ammissione ai Mondiali di Pechino nel Triplo. «Tre mesi fa si reputava il salto in alto una gara chiusa. Invece sono in dodici a lottare per il podio tra cui Fassinotti e Gianmarco Tamberi. Quello di Donato è di per sè il risultato minimo ma significativo per il modo ottenuto. Sta bene come non accadeva da molto, se riuscirà a mantenere la forma saremo tutti soddisfatti».

«La squadra che andrà a Pechino è la migliore possibile in questo momento e sono sicuro potrà farsi rispettare, si farà valere e terrà alto il nome dell'Italia», ha aggiunto Giomi. Poi il presidente esprime un giudizio sugli Assoluti di Torino e sulla gara di Fabrizio Donato: «È stato un bel campionato, ma ci aspettavamo qualcosa in più in alcune gare. Donato era scontento ma sbaglia, perchè lui è un simbolo dell'atletica italiana».
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