Poi, finalmente la cattiva sorte cambia obiettivo lasciando spazio alla gioia più bella, quella che si sogna fin da bambino. Oggi, quindi, per Stefano è stata la realizzazione di un sogno, non solo perché finalmente dopo cinque anni da professionista ha messo a segno la sua prima vittoria, ma perché la vittoria è in una tappa della corsa rosa. E nella sua mente in questi anni di sudore e fatica quella promessa di vincere una tappa al giro, lo ha sempre accompagnato, rendendo forse meno dure quelle strade. Tra l’altro Stefano oggi era anche il meno adatto a vincere, date le sue caratteristiche, ma ha dimostrato che oltre alle gambe è la forza interiore quella che ti fa fare grandi cose.
Peccato che le critiche nei confronti di questo ragazzo di Fiuggi siano continuate anche dopo questa grande vittoria, perché in preda all’entusiasmo del momento Pirazzi dopo aver alzato le braccia al cielo in segno di vittoria, si è lasciato andare, come abbiamo detto, al gesto dell’ombrello, che sicuramente poteva essere evitato, ma che certamente non deve diventare motivo di ulteriori critiche. «Non è un stato bel gesto, e mi scuso, ma è stato uno sfogo, sono professionista da cinque anni, ed è da cinque anni che ricevo critiche, non è bello per un giovane corridore essere trattato così», ha detto Pirazzi.
Abbiamo parlato della fuga, quella che in altra tappa il gruppo non avrebbe lasciato andare in porto. In questo modo il gruppetto dei 26 corridori al chilometro 70 ha dato il via alla fuga di giornata da dove poi negli ultimi 10 chilometri si sono staccati cinque corridori - Montaguti, McCartthy, Wellens, Pirazzi e De Gendt - che si sono giocati la vittoria di tappa dove Pirazzi ha saputo cogliere il momento giusto a 1000 metri dal traguardo mentre alle sue spalle i 4 rimasti cercavano l’accordo.
La frazione odierna era sostanzialmente l’ultima occasione per i velocisti e da domani si comincia a salire seriamente e per molti arriveranno i momenti più difficili in cui in salita si dovrà lottare per rimanere entro il tempo massimo per non essere messi fuori gara.
La maglia rosa è ancora sulle spalle di Nairo Quintana che nei prossimi giorni dovrà dimostrare di saper onorare il rosa che indossa, anche se le tappe di montagna sono le più adatte per questo giovane colombiano.
Per il momento l’unica certezza è che nei prossimi giorni può succedere ancora di tutto, per tanto il passo del San Pellegrino di domani, ma ancora la cronoscalata e lo Zoncolan potrebbero ancora stravolgere la classifica generale.
Arrivo: 1. Pirazzi (ita/Bardiani), 2. Wellens (bel/Lotto) st, 3. McCarthy (aus/Tinkoff) st, 4. De Gendt (bel/Omega Pharma) st, 5. Montaguti (fra/Ag2r) st, 6. Veikkanen (fin/FDJ)', 7. Geschke (ger/Giant), 8. Felline (ita/Trek), 9. Canola (ita/Bardiani), 10. Pauwels (bel/Omega Pharma) tutti a 28''.
Classifica generale: 1. Quintana (Col/Movistar), 2. Uran (col/Omega Pharma) a 1'41'', 3. Evans (aus/-BMC) a 3'21'', 4. Rolland (fra/Europcar) a 3'26'', 5. Majka (pol/Tinkoff) a 3'28'', 6. Aru (ita/Astana) a 3'34'', 7. Pozzovivo (ita/Ag2r) a 3'49'', 8. Kelderman (ola/Belkin) a 4'06'', 9. Hesjedal (can/Garmin) a 4'16'', 10. Kiserlovski (cro/Trek) a 8'02''.
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