Giro d'Italia 2024, Pogacar: «Siamo abituati a correre come favoriti. In molti possono fare bene. Vingegaard? Una caduta terribile»

Il ciclista: «Durante l'inverno ho lavorato molto sulla bici da cronometro, mi sento più a mio agio rispetto al passato»

Giro d'Italia 2024, Pogacar: «Siamo abituati a correre come favoriti. In molti possono fare bene. Vingegaard? Una caduta terribile»
di Carlo Gugliotta
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Giovedì 2 Maggio 2024, 20:12 - Ultimo aggiornamento: 20:13

Tadej Pogacar si mostra estremamente tranquillo durante la conferenza stampa precedente alla partenza del Giro d’Italia 2024. Pur essendo il favorito indiscusso per la vittoria finale, questo è il suo primo incontro con la corsa rosa. Sembra quasi un verdetto già scontato, anche se nelle tre settimane può succedere di tutto: vincitore del Tour de France nel 2020 e nel 2021, secondo nel 2022 e nel 2023, lo sloveno ha tutte le carte in regola per poter dominare nella stagione nella quale tenterà la doppietta con il Tour de France, 26 anni dopo l’impresa di Marco Pantani nel 1998.

«Dopo la Liegi mi sono preso un periodo di riposo e ho svolto allenamenti intensi», spiega il ciclista della UAE Team Emirates. «Ho cercato di dedicare del tempo al relax prima dell'inizio del Giro e ora siamo qui.

Adoro correre in Italia, è un paese vicino alla mia Slovenia, quindi spero di vedere molti tifosi sloveni lungo le strade».

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La UAE Team Emirates è nuovamente indicata come la favorita per la vittoria finale, ma questo non preoccupa Pogacar. «Siamo abituati a partire come favoriti. Ci sono anche squadre che correranno contro di noi. Credo che come team possiamo fare un ottimo lavoro: ho fiducia in Felix Grossschartner e Rafal Majka per le tappe di montagna, ma non si tratta solo di quelle. In una grande corsa a tappe, è importante essere forti anche in discesa e in pianura. Gestire le energie sarà cruciale, arrivare alla fine senza esaurirsi completamente ma con ancora un po' di riserva». In fondo, c’è anche da affrontare il Tour de France: «Adesso si corre per un mese, poi un mese di pausa e un’altra gara per un altro mese. Insomma, gli impegni sono molti. Non mi sono posto l'obiettivo di conquistare la maglia rosa a Oropa nella seconda tappa, l'importante sarà indossarla a Roma. Vedremo giorno dopo giorno se ci saranno opportunità di vittoria. In tre settimane di corsa possono accadere molte sorprese. A questo Giro d’Italia ci sono molti corridori che possono fare bene, come Bardet e Thomas. Penso che già dopo il secondo giorno sapremo di più. Durante l'inverno ho lavorato molto sulla bici da cronometro, mi sento più a mio agio rispetto al passato, anche se ho più feeling con quella da strada».

Prima di partire per il Giro d’Italia 2024, Pogacar ha anche una parola per il suo avversario Jonas Vingegaard, che si sta ancora riprendendo dopo una caduta al Giro dei Paesi Baschi. «Stavo seguendo la corsa al cellulare con la mia compagna. È stato terribile da vedere, nessuno dovrebbe mai passare attraverso una cosa del genere. Non ho parlato con lui, immagino voglia privacy dopo una caduta così drammatica. Con la sua famiglia al suo fianco, sono sicuro che si riprenderà presto».

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