Giro d'Italia, Dumoulin: «Non pensavo di vincere, sensazione straordinaria»

Giro d'Italia, Dumoulin: «Non pensavo di vincere, sensazione straordinaria»
di Francesca Monzone
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Lunedì 29 Maggio 2017, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 13:33
Tom Dumoulin è il vincitore del Giro numero 100. È entrato nella storia della corsa rosa perché è il primo olandese a vincere la corsa italiana. Nonostante le caratteristiche di cronoman ha dimostrato di essere competitivo in montagna e in questo Giro è riuscito a battere scalatori del calibro di Quintana, Nibali e Pinot.
Lei è il primo corridore olandese a vincere il Giro d'Italia.
"Sono nato a Maastricht in Olanda e ora sono innamorato di Milano e del vostro Paese. È una emozione indescrivibile vivere questo momento".
Qual è stato il momento chiave di questo Giro per lei?
"Sicuramente Oropa. Avevo la consapevolezza di voler far bene e quella vittoria mi ha aiutato molto. È stata una tappa bellissima, un momento bellissimo".
Ha avuto paura quando Quintana sul Blockaus ha fatto la differenza?
"In quel momento ero molto felice per come avevo disputato la tappa. Sapevo che il Giro iniziava dal Blockaus. Eravamo alla tappa nove e puntavo al podio. Non pensavo ancora alla vittoria finale a Milano, quindi ero contento per quello che avevo fatto e poi alla tappa 10 ho indossato io la maglia rosa".
La sua è una vittoria storica
"Il Giro d'Italia è incredibile e incredibile è stato il lavoro che ha fatto la mia squadra. Veramente non ero venuto qui per la vittoria finale ma solo per il podio e forse è stato anche questo ad avermi aiutato. È fantastico tutto quello che è successo".
Lei da bambino non pensava al ciclismo è arrivato a questo sport molto tardi. Cosa pensa di questo?
"La vita è strana e ti sorprende e talvolta è misteriosa. Di certo da bambino mai avrei immaginato di poter vivere questo momento".
Cosa ci sarà nel suo futuro dopo questa vittoria?
"Non lo so cosa farò. So che voglio correre e vincere ancora il Giro d'Italia ma non so se correrò il Tour de France o altre cose. Ora sono troppo felice per pensarci e voglio concentrarmi solo su questo".
Qual è stato il momento più difficile?
"Sicuramente tre giorni fa quando mi hanno attaccato in discesa. Dopo i problemi intestinali sapevo che avrei avuto dei problemi ad alimentarmi. La cosa buona è che in un giorno brutto come quello ho perso solo un minuto. Avevo perso molto di più alla Vuelta. Sono rimasto calmo e ho limitato le perdite questa volta"
Cosa ha provato quando oggi ha tagliato il traguardo a Milano?
"All'inizio ero contento, poi quando sono entrato nella tenda e ho visto i distacchi ero molto arrabbiato perché pensavo di avere più vantaggio e mi sono arrabbiato con tutti quelli che erano vicino a me".
Per le sue caratteristiche in corsa alcuni la paragonano a Indurain. Le piace questo paragone?
"Non mi sento ai livelli di Indurain. Lui era molto più forte di me. Non sono il primo cronoman ad aver vinto un grande giro, c'è stato anche Wiggins. Posso solo dire che sono migliorato e che sono cambiato rispetto a quando ero più giovane e mi allenavo solo sulle strade intorno a Maastricht dove non c'erano salite. Ora faccio allenamenti specifici in altura in Spagna e il risultato di vede". 
 
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