Pallavolo, Velasco avverte: «Egonu-Antropova? Non fatemi questa domanda, farò il Mourinho e litigherò con tutti i giornalisti»

Cambio di fascia: Anna Danesi capitana azzurra al posto di Sylla

Pallavolo, Velasco avverte: «Egonu-Antropova? Non fatemi questa domanda, farò il Mourinho e litigherò con tutti i giornalisti»
di Sergio Arcobelli
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Giovedì 2 Maggio 2024, 17:09

Julio Velasco avverte tutti a proposito del dualismo in Nazionale: «Egonu o Antropova? Non fatemi questa domanda. Farò il Mourinho, litigherò con tutti i giornalisti che me la faranno», ha detto oggi il commissario tecnico della Nazionale di volley femminile nel corso della presentazione delle formazioni che affronteranno la Nations League. Dove l’Italia punta a strappare il pass e qualificarsi ai Giochi Olimpici. Non una missione impossibile, per questa squadra già campione d'Europa e che dovrà ritrovare compattezza sulla strada verso Parigi. Il 72enne tecnico italo-argentino, che ha mancato solo l’oro a cinque cerchi con la "Generazione di Fenomeni", vorrebbe sfatare questo tabù con Paola Egonu e compagne, un team azzurro che ha tutte le potenzialità per entrare nella storia della pallavolo italiana, ancora alla ricerca della medaglia d’oro olimpica.

«Spero tra qualche anno si potrà dire che c’è stata anche una generazione di fenomeni tra le donne. Le ragazze stanno lavorando in modo straordinario. Abbiamo un solo problema che non possiamo risolvere al quale, per questo motivo, non dedichiamo più di 10 secondi: le ragazze arriveranno in 4 momenti diversi - ha dichiarato Velasco a Palazzo Lombardia di Milano -.

Non ho convocato alcuna giocatrice che non giocava titolare nel club: questo credo sia un cambiamento importante, deterrente per le giovani che preferiscono club con un bus più bello e qualche soldi in più. La libertà personale è assoluta, così come la nostra di non convocare chi non gioca nel club».

A chi chiede a Velasco se come opposto giocherà Paola Egonu o Ekaterina Antropova, un dualismo che ha catalizzato l’attenzione dell’Italia negli ultimi Europei quando l’opposto del Vero Volley Milano venne rimpiazzata alla più giovane atleta della Savino Del Bene Scandicci, il ct azzurro ha risposto così: «Non permetterò di farmi questa domanda, farò il Mourinho, litigherò con tutti i giornalisti che mi faranno questa domanda. Noi siamo una squadra, punto. Non mi parlate di questo tema perché non risponderò mai. Tutte le giocatrici devono superare i loro limiti e per ciascuna di loro ho scelto qualcosa che dà loro fastidio: serve un cambio di mentalità ed essere duri nei momenti difficili. Se sentite delle lamentele, vuol dire che andiamo bene, se non ci sono manca la volontà di volerle superare».

Cambio di fascia

E intanto Julio Velasco ha preso una decisione forte, togliendo la fascia di capitano dal braccio della schiacciatrice palermitana Miriam Sylla: ora, a guidare le azzurre sarà la centrale bresciana Anna Danesi. In un post social, Sylla ha "salutato" così:

«Eccoci qua cara Italia. È stato un onore essere il tuo capitano. Ti ho sempre Rispettata e Onorata nel bene, ma soprattutto nel male.  È tempo per me di fare un grande grandissimo in bocca al lupo ad un’amica e atleta fantastica, dacci dentro Anna Danesi.

Ps: fascia o meno su quella maglia il mio impegno e la mia dedizione non cambieranno».

Nel corso della presentazione è intervenuto anche il presidente federale Giuseppe Manfredi, che ha fissato gli obiettivi sia al femminile che al maschile: «Dobbiamo avere consapevolezza di essere l'Italia, non possiamo mancare i Giochi di Parigi. Abbiamo l'obbligo di vincere le Olimpiadi e tutto quello che c’è da vincere. I nostri tecnici sono i migliori, quest’anno abbiamo assistito a due campionati di altissimo livello e ringrazio i club perché stanno facendo investimenti molti importanti. Come consiglio, siamo abbastanza fiduciosi di tutto ciò che avverrà. Dopo la vittoria degli Europei abbiamo migliorato i numeri con oltre 60mila tesserati in più: il traino delle nostre nazionali è decisivo per il movimento. Dopo il calcio, tra gli sport di squadra ci siamo noi: come risultati e numeri».

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