Domani al via in Scozia la Ryder Cup:
Stati Uniti a caccia di rivincita

Domani al via in Scozia la Ryder Cup: Stati Uniti a caccia di rivincita
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Giovedì 25 Settembre 2014, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 19:35
La cerimonia d’apertura stato il primo atto ufficiale della 40 Ryder Cup, la sfida tra le selezioni dell’Europa e degli Stati Uniti, che inizia domani, venerd 26 settembre, sul percorso del Gleneagles Hotel, ad Auchterarder in Scozia. Si comincerà con quattro incontri di fourball al mattino e quattro di foursome nel pomeriggio, con stesso programma per sabato 27 e gran finale domenica 28 con i dodici singoli. I punti in palio sono 28 e in caso di parità il trofeo resta all’Europa detentrice.

I dodici giocatori che difenderanno i colori continentali sono i nordirlandesi Rory McIlroy, numero uno mondiale, e Graeme McDowell, lo svedese Henrik Stenson, ill francese Victor Dubuisson, il gallese Jamie Donaldson, lo spagnolo Sergio Garcia, l’inglese Justin Rose, il tedesco Martin Kaymer e il danese Thomas Bjorn, che hanno acquisito il posto di diritto attraverso le due apposite classifiche, e gli inglesi Ian Poulter e Lee Westwood e lo scozzese Stephen Gallacher, che hanno beneficiato delle tre wild card a disposizione del capitano, l’irlandese Paul McGinley. Questi avrà nello staff cinque vice capitani: gli irlandesi Des Smyth e Padraig Harrington, gli spagnoli José Maria Olazabal e Miguel Angel Jimenez e lo scozzese Sam Torrance.

La formazione degli Stati Uniti, affidata a Tom Watson, è composta da Bubba Watson, Rickie Fowler, Jim Furyk, Jimmy Walker, Phil Mickelson, Matt Kuchar, Jordan Spieth, Patrick Reed, Zach Johnson, Keegan Bradley, Hunter Mahan e da Webb Simpson, gli ultimi tre gratificati dalle wild card. Al fianco di Watson i vice capitani Raymond Floyd, Andy North e Steve Stricker.

Al termine della cerimonia d’apertura - nella quale è stato più volte rivolto l’invito al pubblico e agli stessi giocatori a mantenere un atteggiamento corretto, evitando alcuni episodi accaduti sul campo in passato e anche a non eccedere nel tifo - sono stati annunciati dai capitani i nomi delle prime quattro coppie che scenderanno in campo e ne sono derivati, per i fourball, questi accoppiamenti: Rose/Stenson (E)-Watson/Simpson; Bjorn/Kaymer (E)-Fowler/Walker; Gallacher/Poulter (E)-Spieth/Reed; Garcia/McIlroy (E)-Bradley/Mickelson.

Inutile dire che il match più seguito sarà sicuramente il quarto, tra la coppia europea con i numeri uno e tre del Wolrd Ranking e con quella statunitense già collaudata e ottima sotto ogni aspetto nel precedente match al Medinah Country Club di Chicago, nell'Illinois (3 vittorie su altrettanti match), dove però gli statunitensi furono sconfitti (14,5-13,5) subendo una clamorosa rimonta nei singoli, che affrontarono in vantaggio di 10-6, da parte degli uomini guidati nell’occasione dello spagnolo José Maria Olazabal e dove McGinley era uno dei vice capitani e un altro era Thomas Bjorn, che ora sarà in campo.

Nelle scelte dei capitani da rilevare quella di McGinley di far giocare subito Gallacher, uno dei suoi tre debuttanti, lasciando a riposo gli altri due e la decisione di Watson, che invece due debuttanti, Reed e Spieth, peraltro molto giovani, rispettivamente 24 e 21 anni, li manderà in campo insieme e il terzo, Walker, lo affiancherà a Fowler.

Analizzando le due formazioni, l’Europa ha i suoi giocatori tra i primi 44 nel world ranking, mentre quelli statunitensi sono tra i primi 33, ma in compenso McGinley più contare sui numero 1 (MacIlroly), 3 (Garcia), 5 (Stenson) e 6 (Rose) al contrario di Watson che dispone nei numeri 4 (Furyk), 7 (Bubba Watson), 9 (Kuchar) e Fowler (10). Poi però la graduatoria, come media, premia di più gli americani dando ragione a McGinley quando afferma che, a conti fatti, anche se il suo team è il favorito della vigilia forse i suoi avversari stanno un po’ meglio. Comunque sono solo discorsi aleatori, perché poi conterà soprattutto la condizione di forma e la capacità di fare gruppo.

Quanto all’età i continentali sono più avanti con una media di 35,1 anni contro i 32,6 degli yankee, che però schiereranno i due giocatori più “anziani”, Furyk e Mickelson, entrambi 44enni, ma anche dall’altro lato ci daranno due over 40, Biorn (43 anni) e Westwood (41). Quanto a presenze Mickelson, alla 10ª partecipazione, Furyk e Westwood, alla 9ª, sono ben avanti rispetto a tutti. Degli altri americani è alla quarta Zach Johnson, sono alla terza Kuchar, Mahan e Watson, alla seconda Bradley, Fowler e Simpson e debuttano, come detto, Spieth, Walker e Reed.

Tra gli europei Garcia è alla 7ª, quindi seguono Poulter (5ª), McDowell (4ª), Kaymer, McIlroy, Rose, Bjorn e Stenson (3ª). Debuttanti: Donalson, Dubuisson e Gallacher.

Il bilancio è nettamente favorevole agli statunitensi i quali hanno riportato la Ryder Cup 26 volte (25 successi e un pari da detentori) contro le 13 dell’Europa (12 vittorie e un pari da detentrice), ma i conti veri sono quelli che partono dal 1979, perché su quanto accaduto precedentemente grava l'enorme squilibrio in cui si sono svolti i match. La Gran Bretagna & Irlanda (18 vittorie USA, 3 successi GB&I e un pari con USA detentori)., infatti, non era quasi mai stata in grado di tenere il confronto, ma dopo quella data, con l'ingresso in squadra dei giocatori del resto d'Europa, le cose sono cambiate. In questa seconda fase i continentali vantano dieci vittorie (9 piene e un pari da detentori) contro sette degli avversari. Se poi stringiamo il bilancio alle ultime nove edizioni ci sono sette successi europei e due americani.