Nuoto, Federica Pellegrini: «Si chiude il mio grande slam dei 200 stile»

Federica Pellegrini
di Redazione Sport
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Mercoledì 7 Dicembre 2016, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 18:16

«Si chiude il mio "grande slam" dei 200 stile con l'ultimo oro che mi mancava....grazie a tutti per il sostegno.. è un sogno che diventa realtà 😍😍 spero di dormire questa notte». Così Federica Pellegrini su Instagram ha salutato la sua vittoria ai Mondiali in vasca corta di Windsor e, di fatto, anche la sua rivincita sulla delusione di Rio 2016. Cronaca di una campionessa diventata già leggenda. Come l'araba fenice che ha tatuata sul collo.

CAMPIONESSA INFINITA
Ha cambiato tecnici, distanze in acqua e città, ha vinto ori e stabilito record, è diventata atleta-copertina, ma ha anche subito dolorose sconfitte. E spesso Federica Pellegrini ha trovato la forza di rialzarsi. La storia di Federica Pellegrini campionessa infinita, tra trionfi, cadute e piccoli o grandi riscatti, tanto gossip, dura da dodici anni: da Atene 2004, quando appena sedicenne riportò il nuoto italiano al femminile sul podio a cinque cerchi nei 200 stile, la gara che da lì in poi segnerà nel bene e nel male la sua vita di atleta. È su questa distanza che ha scritto un bel po' di storia del nuoto, e fermato anche il cronometro a 1'52''98 che resta ancora il limite da battere sui 200 sl.

Di sicuro quattro anni più tardi, ai Giochi di Pechino quando l'azzurra vinse l'oro nei 200, battendo per due volte il record del mondo, arrivato dopo la delusione del quinto posto sulla distanza doppia. Dalla gloria di Pechino all'amarezza di Londra: le Olimpiadi del 2012 hanno infatti rappresentato il flop a cinque cerchi della Pellegrini: quinta sia nei 200 che nei 400 sl, e una delusione che la spinse a riflessioni anche sul futuro. Seguì infatti un periodo sabbatico, per riordinare le idee e trovare nuovi stimoli fuori e dentro la piscina.

STILE,  DENTRO E FUORI DALL'ACQUA
In mezzo ai Giochi, in questi anni di show in acqua, tante esperienze e molti successi, primi fra tutti i quattro titoli mondiali e sette europei conquistati. Ma anche i fidanzati lasciati, gli allenatori 'licenziatì o i dolori. A bordo vasca il trauma più intenso nel 2009 con la morte di Alberto Castagnetti, adorato tecnico-guru. Tra diversi cambi di tecnici, un fidanzamento con Luca Marin poi fidanzato della rivale Laure Manadou, fino alla storia d'amore con Filippo Magnini, con cui fa coppia ormai da cinque anni. La campionessa, 28 anni compiuti lo scorso 5 agosto, aveva assicurato che Rio sarebbe stata la sua ultima Olimpiade, vista l'onda lunga delle nuove rivali e carta d'identità alla mano. In primo piano come portabandiera, l'Olimpiade dell'addio è diventata un
«incubo», per sua stessa ammissione: quarta sui 200, dopo aver cullato a lungo la speranza di podio.

«Forse è tempo di cambiare vita», il messaggio subito lanciato ai suoi fan. Ma per sbollire la delusione e fare appello a una forza di volontà oramai proverbiale sono bastate poche settimane. Già alla cerimonia di riconsegna del tricolore al Quirinale, Federica Pellegrini apriva al sogno di altri quattro anni, chissà se fino a Tokyo 2020. Ora arriva un oro Mondiale, seppure in vasca corta. Ma con l'infinita Pellegrini, tutto è possibile

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