Rio 2016, i lati oscuri di un'Olimpiade mai vista

Rio 2016, i lati oscuri di un'Olimpiade mai vista
di Piero Mei
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Luglio 2016, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 14:24
L'altro giorno uno dei soliti esibizionisti da torcia olimpica ha cercato di spegnere la fiaccola che sta girando per il Brasile e che accenderà il sacro fuoco dei Giochi di Rio 2016: ha usato un estintore. Il fuoco non si è spento. Difficile spegnere anche il fuoco che, come sempre alla vigilia di un'Olimpiade ma stavolta assai più drammaticamente, brucia intorno al più grande spettacolo del mondo, quello che ha una audience televisiva che perfino nessun royal wedding si sogna.
ZIKA E OLTRE
La zika, la zanzara che porta il male, e forse anche porta male, ha già convinto alla rinuncia parecchi candidati alla medaglia: qualcuno l'ha usata come scusa perché non gli importa ancora dei Giochi, come i miliardari del golf. L'organizzazione, per quanto faccia buon viso a cattivi Giochi, sta combattendo con gli ultimi adempimenti: è probabile che il Cio sia stato costretto a intervenire più d'una volta, i trasporti non sono ancora ad hoc, il disinquinamento delle venues viene definito sommario, si temono i disordini che già conquistarono le piazze brasiliane durante il mondiale di calcio e oggi la situazione economica è ulteriormente peggiorata, altro che zero virgola.
VENTI DI GUERRA
Ma questa vicenda del doping è decisamente più pesante e pericolosa: gli americani, che del doping nello sport professionistico in casa loro non si occupano, hanno chiesto la messa al bando della Russia tutta, un rigurgito di maccartismo; i russi, che hanno la coda di paglia nello sport dai tempi dei tempi, quando spacciavano per donzelle i soldati dell'Armata Rossa (le famose sorelle Press si sussurrava fossero fratelli), propongono la testa di qualche alto dirigente.
NON COLPIRE NEL MUCCHIO
E il Cio, in mezzo a questa guerra che è anche di potere, cerca la soluzione che salvi capre, cavoli e olimpismo. Perché dovrebbero essere esclusi dalle Olimpiadi tutti i russi? Anche i non colpevoli? Anche i rappresentanti di sport che con il doping hanno poco a che fare? Summum jus summa iniuria dicevano gli antichi maestri del diritto, nati in quel di Roma. Certo assistere a un ministro dello sport squalificato per doping è una vicenda imbarazzante. Ma lo sarebbe anche assistere ai Giochi proibiti agli innocenti, se ce n'è.E poi questa giustizia presciolosa: c'è da chiedersi come mai i casi Schwazer e Russia, con tutte le differenze del caso, siano stati tirati fuori proprio ora, proprio alla vigilia dei Giochi.