La storia dell'Islanda di Lagerback è la storia di una rincorsa iniziata nel 2002, quando la repubblica parlamentare di stanza a Reykjavik decise che lo sport, in particolare il calcio, poteva e doveva mettere un freno al dilagare di alcolismo e tabagismo fra i giovani. In un freddo Paese dove la pallamano ha sempre spopolato, all'epoca si contava appena un campo da calcio al coperto. Di lì una legge per costruire impianti indoor (saliti a 6) invitando municipi e Federazione (oggi 4.800 tesserati, un centinaio i calciatori professionisti) ad aprire il portafogli e programmare corsi per allenatori (passati da 70 a 700). «Il cammino della nazionale è partito da quella legge del 2002», dice Emil Halfredsson, uno degli scagnozzi di Lagerback, qui da noi nell'Udinese. Era un puntino sulla mappa, l'Islanda. Poi il primo squillo, la qualificazione al Mondiale 2014 mancata d'un soffio. Quindi, ora, il primo Europeo di sempre. Dove in campo ci va la cosiddetta generazione d'oro. Nell'1-1 al Portogallo, il gol del totem Bjarnason, trascorsi italiani con Sampdoria e Pescara, oggi in Svizzera al Basilea. Contro l'Ungheria, ancora 1-1, il timbro di Sigurdsson, altro simbolo, centrocampista dello Swansea, in Premier League. E ieri, di fronte all'Austria, i sigilli di Bodvarsson, attaccante del Kaiserslautern, serie B tedesca, e Traustason, lottatore di metà campo per il Rapid Vienna, in Austria.
E poi c'è l'Ungheria. Modulo simile all'Islanda, stesso effetto-choc. Regolata l'Austria (2-0), bloccata l'Islanda (1-1), murato ieri il Portogallo di CR7. In panchina c'è il tedesco Bernd Storck. In campo una banda di ragazzini capeggiata, in porta, da nonno Gabor Kiraly. È il più vecchio del torneo, Kiraly, 40 anni, un lungo peregrinare in Europa e la scaramanzia di un paio di grigi pantaloni vintage da cui non si separa mai. Dell'Ungheria, ai pronostici, si diceva: può accendere la luce giusto Dzsudzsak. Ma intorno a Dzsudzsak c'è anche tanto altro. E come l'Islanda, l'Ungheria è saltata fuori dal cilindro di Euro 2016, oplà, guarda che scherzetto.
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