Delio Rossi: «Giusto dare un segnale i calciatori pensano solo a se stessi»

Delio Rossi: «Giusto dare un segnale i calciatori pensano solo a se stessi»
di Gabriele De Bari
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Sabato 8 Ottobre 2016, 08:35
La storia del calcio è ricca di gesti o situazioni burrascose, che hanno caratterizzato i rapporti tra allenatori e calciatori. Delio Rossi, protagonista a Firenze dell'acceso diverbio con Ljajic, commenta l'episodio di Graziano Pellè nel corso di Italia-Spagna. «Pellé dovrebbe dire grazie alla Nazionale che l'ha rilanciato in campo internazionale facendogli giocare l'Europeo. Invece ha meritato la copertina anche per due episodi negativi come il rigore sbagliato, in quel modo, contro la Germania, e mancando di rispetto a Ventura e ai compagni a Torino».
Due momenti che hanno avuto una rilevanza mediatica particolare. ..
«I suoi comportamenti sarebbero stati sbagliati anche se lo avessero visto in pochi. Nella vita, come nel calcio, ci sono delle regole da rispettare e Pellè non l'ha fatto, perciò merita di essere punito. Quando si lascia correre tanto, e nel mondo del pallone, dove conta soprattutto il risultato, questo avviene troppo spesso, diventa poi difficile gestire un gruppo di lavoro. Un campione non avrebbe avuto il suo atteggiamento perché un campione è tale sempre».
Il ct ha mostrato nervi saldi.
«E' stato bravo a lasciar perdere sul momento, rimandando al dopo il faccia a faccia di chiarimento. Questo fa parte del carattere di un tecnico. Io non riuscii a restare calmo ed ebbi una reazione diversa, della quale ancora si parla. Il calciatore deve altresì capire che, se l'allenatore ha deciso di farlo giocare, era convinto della scelta, che ha rappresentato un atto di stima nei suoi confronti. Se, nel corso della partita, ha cambiato idea l'ha fatto a malincuore e per il bene della squadra che deve stare sempre al di sopra di tutto. Molti calciatori, invece, pensano prima a loro stessi e questo è sbagliato».
Normale quindi la decisione di lasciar fuori Pellè?
«Certamente. Bisognava dare un segnale per ribadire il valore delle regole che devono essere uguali per tutti. Però, ripeto, il calcio è spesso un porto franco e le situazioni variano a seconda dei protagonisti».