Inter, da Pioli a Marcelino è scontro finale per il dopo de Boer

Inter, da Pioli a Marcelino è scontro finale per il dopo de Boer
di Salvatore Riggio
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Sabato 5 Novembre 2016, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 12:55
All'Inter continuano i lavori in corso. Saranno 48 ore decisive per il nome del nuovo allenatore, che avrà il compito di fare dimenticare gli 84 giorni di Frank de Boer e riportare in alto l'Inter. Tra oggi e domani ci sarà la decisione finale: è corsa a due tra Stefano Pioli e Marcelino, con lo spagnolo che appare in leggero vantaggio. Ma prima di arrivare a loro, c'è stato un vero e proprio casting con la giuria al completo: Steven Zhang, il giovane figlio del patron di Suning, Jun Ren, il grande consigliere della multinazionale cinese, e Yang Yang, il vice presidente. Inoltre, c'è anche Kia Joorabchian, l'iraniano che trama nell'ombra e interferisce con la volontà dell'ala italiana del club di corso Vittorio Emanuele: seguirà con grande interesse questi due giorni di confronto, discussioni, litigate e riavvicinamenti, per far pesare il suo influentissimo parere.

L'ITALIANO
Negli hotel del centro di Milano si costruisce la nuova Inter. Ormai non è più un segreto: Piero Ausilio, Giovanni Gardini e Javier Zanetti spingono per Stefano Pioli. L'ex laziale, che ad Appiano Gentile dovrà ricucire i rapporti con Candreva, è considerato il profilo giusto per fare rinascere una squadra sprofondata nei bassifondi in classifica (solo 14 punti, 4 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte) e con un piede e mezzo fuori dall'Europa. La proprietà cinese lo ha già incontrato a Milano. Ha battuto la concorrenza di Francesco Guidolin, che arriva dall'esperienza sulla panchina dello Swansea, in Premier League, e Andrea Mandorlini, uno che il mondo Inter lo conosce a memoria. L'ala italiana ha il supporto di Erick Thohir, che a fine ottobre non aveva potuto partecipare all'assemblea dei soci, costretto a fare ritorno a Giacarta (Indonesia) per il peggioramento delle condizioni di salute del padre Teddy, scomparso poi qualche giorno fa.

LO STRANIERO
Ma i candidati non sono solo loro. Anzi, senza complicazioni non esisterebbe la vera anima folle dell'Inter. Così ecco le ipotesi di Suning: si va dallo spagnolo Marcelino Garcia Toral, ex Villarreal, a Vitor Pereira (ex Porto e Olympiacos), passando per Guus Hiddink. Il santone olandese è fortemente sponsorizzato dal potente iraniano Kia Joorabchian, ma sembra si sia chiamato fuori dal casting. Lui è un nome forte con grande esperienza internazionale. Basti pensare ai tre Mondiali sulle panchine di Corea del Sud, Australia e Russia. Ma dopo Pioli, Suning ha incontrato anche Marcelino. Ed è proprio lui a giocarsi la panchina dell'Inter con l'ex laziale.

GLI INCONTRI
Questo è lo scenario. Nel summit tra le parti (dirigenti nerazzurri e multinazionale cinese) Ausilio ha spiegato i perché della scelta Pioli, con il quale c'è già un accordo di massima. Da stamattina si tornerà a fare sul serio per la decisione finale. Nel frattempo, c'è anche il campo. Dopo la sconfitta rimediata in Inghilterra, in casa del Southampton, domani pomeriggio a San Siro contro il Crotone (ore 18) ci sarà ancora Stefano Vecchi (sulla panchina della Primavera lo sta sostituendo Daniele Bernazzani). La camera dei cinesi, in un hotel nel pieno centro di Milano, è prenotata per due notti. All'Inter i lavori sono ancora in corso, ma tifosi e giocatori attendono con ansia che tutto sia risolto nel breve tempo possibile. Chi sarà scelto, poi, debutterà nel derby contro il Milan del 20 novembre. Per il club di corso Vittorio Emanuele non è una novità: era già successo con Roberto Mancini, nella sua seconda esperienza interista.