La Lazio si scopre distratta: 9 reti nelle ultime 4 gare

La Lazio si scopre distratta: 9 reti nelle ultime 4 gare
di Alberto Abbate
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Venerdì 21 Aprile 2017, 07:30
Ora è una difesa scarlatta. O forse semplicemente distratta: nove reti subite fra Sassuolo, Napoli, Genoa e Roma in Coppa Italia. In quattro gare le stesse incassate negli undici match precedenti. Imbambolato persino de Vrij: era in campo in tre partite su quattro, non sembrava lui. Chissà che il difensore, acciacchi al ginocchio a parte, nelle ultime ore non sia stordito dal trambusto intorno a lui: la Seg a ottobre aveva trovato un preaccordo con lo United, adesso Stefan potrebbe cambiare procura. E la scuderia è infastidita perché fiuta il doppio gioco della Lazio, inizialmente d’accordo sulla cessione. Non a caso l’olandese sarebbe stato avvistato a cena con Triulzi, manager di Dybala. Ma in ballo c’è anche Lucci, agente già vicino a Tare nell’affare Djordjevic (1,8 milioni di commissioni) e da settimane al lavoro col diesse per sistemare il serbo altrove. Se de Vrij dovesse sceglierlo, si riaprirebbe il discorso rinnovo? Chissà. Di sicuro c’è qualcosa che potrebbe modificare le strategie della società: dalla Spagna assicura che il super-procuratore Mendes sia pronto a recapitare a Formello una maxi-offerta del Real (interessato anche a de Vrij) da 35 milioni per Wallace a giugno. Ecco allora che il sacrificato della difesa sull’altare, potrebbe d’improvviso cambiare. 
FINALE
Chi non pensa più al prolungamento è Biglia: «Viene prima la squadra del mio rinnovo. E’ importante ritrovare la vittoria in campionato, ne abbiamo molto bisogno». Guai insomma a farsi distrarre ora da firme o dal mercato, qui c’è ancora un’Europa League da difendere a perdifiato: «Dopo aver giocato gare importanti così ravvicinate, era normale avere un calo. Per fortuna le squadre dietro non hanno vinto, per questo noi dobbiamo tornare a vincere col Palermo». Inutile recriminare sul sogno Champions svanito col Napoli: «Con le qualità che abbiamo, si può arrivare ai traguardi che stiamo raggiungendo adesso. Per puntare ancora più in alto, serve qualcosa in più». E per battere questa Juve allora? «Dobbiamo prima aspettare di sapere quando si giocherà e pensare al campionato. Quella è una partita che vogliamo vincere, anche se affrontiamo una squadra così forte e in forma». Il 17 maggio o il 2 giugno (oggi parte comunque la vendita dei tagliandi). Parolo è scaramantico: «La finale di Coppa Italia anticipata due anni fa non ha portato bene, speriamo di cambiare il risultato. Quella sarà una settimana importante, anche con lo scontro diretto per il quarto posto con l’Inter. Magari riusciremo lì a festeggiare la qualificazione diretta in Europa League. E poi affronteremo la Juve, cercando di dare tutto noi stessi. Anche due anni fa i bianconeri erano forti e in finale di Champions, eppure ce l’eravamo giocata fino agli ultimi minuti». Il mago Allegri stavolta troverà un nemico diabolico quanto lui - tatticamente parlando - sull’altra panchina: «Inzaghi ha portato quell’entusiasmo - chiosa il centrocampista - e la voglia di ripartire che ci è servita per ottenere questi risultati». Premiati con il “Football Leader-Allenatore dell’anno”, grazie ai voti espressi a Coverciano dagli allenatori iscritti all’Aiac e da una commissione composta da prestigiose firme del giornalismo sportivo italiano. Il 6 giugno a Napoli Simoncino riceverà la targa, ma intanto pensa solo al ritorno a Palermo. Lì dove iniziò l’avventura l’anno scorso nella Lazio big. Avanti col 4-3-3 e stavolta massima concentrazione.
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