«Lazio mia non devi mollare» Inzaghi sogna il colpaccio a Milano`

«Lazio mia non devi mollare» Inzaghi sogna il colpaccio a Milano`
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 19 Settembre 2016, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 09:47
Tutti sorridenti, finalmente. Dopo la bruttissima prova contro il Chievo la Lazio ha dato buoni segnali di risveglio. Il 3-0 contro il Pescara ha regalato ad Inzaghi tante certezze in più. In primo luogo che ha tra le mani una squadra camaleontica che può giocare tranquillamente anche con il 3-5-2. Anzi, molto meglio rispetto al 4-3-3 che non offriva i giusti sbocchi agli attaccanti. La difesa si conferma solida, due soli gol subiti nelle ultime tre partite. Bastos, de Vrij e Radu possono giocare perfettamente con la linea a tre. E poi c'è un Keita che da separato in casa si è trasformato in indispensabile. Due volte è subentrato e due volte ha cambiato il volto alla Lazio. Il gruppo c'è. Lo certificano le frasi di Parolo sussurrate nella mixed zone dell'Olimpico: «Abbiamo corso tutti l'uno per l'altro. Con questo spirito possiamo giocarcela con chiunque». Basta tornare alle dichiarazioni di un anno fa per capire di cosa stiamo parlando.
TUTTI IN CERCHIO
Inzaghino sa benissimo che deve lavorare parallelamente sul campo e sullo spogliatoio. Lo scorso anno è stata proprio la mancanza di un gruppo a far naufragare la Lazio e Pioli. E così ieri mattina il tecnico biancoceleste ha schierato la squadra in cerchio in mezzo al campo. Al suo fianco c'era Angelo Peruzzi, le prime parole sono state proprio del club manager che ha caricato il gruppo. Subito dopo è stato il turno di Simone che si è voluto complimentare con la squadra dopo il successo contro il Pescara, rivolgendo un pensiero soprattutto a chi sta trovando meno spazio: «Mi dispiace non avervi impiegato. In questo momento dobbiamo fare un po' di turnover, anche se non abbiamo le coppe. Capisco se ci siete rimasti male. Poi ha immediatamente messo le cose in chiaro: «Recuperiamo le energie, la sfida con il Milan sarà tosta. Dimentichiamo immediatamente gli elogi e diamo forza al risultato di sabato». Ci vuole la testa per andare a prendersi l'Europa, l'obiettivo dichiarato della Lazio. Inzaghi vuole vincere la sfida con se stesso e contro l'ambiente che durante il ritiro non era stato prodigo di complimenti con l'ex bomber. C'è ancora qualche giornata per sperimentare ma i biancocelesti devono trovare il più in fretta possibile quella consapevolezza per poter volare ad alta quota. Vietato soffrire di vertigini, si rischia di fare un brutto capitombolo.
BIGLIA VUOLE GIOCARE
Ecco allora che domani i biancoclesti hanno il primo vero test. Quello con la Juventus schiacciasassi non può essere considerato tale. In ballo c'è anche un tabù che resiste dal 1989, da quel famoso autogol di Maldini. Una maledizione che va spezzata. Inzaghi è alle prese con diversi dubbi. Il primo riguarda Biglia. L'argentino, out col Pescara per una contrattura la polpaccio, anche ieri è rimasto a riposo precauzionale. I medici consigliano prudenza vista la fragilità dei suoi muscoli. Il tecnico spera di averlo a disposizione perché vuole giocarsela con tutti i migliori in campo. Lucas come al solito spinge per scendere in campo. Si arriverà ad un compromesso: Biglia proverà questa mattina, in caso di responso positivo partirà per Milano e farà il test decisivo martedì mattina. Se dovesse farcela Simone potrebbe tornare al 4-3-3 col tridente delle meraviglie: Keita, Immobile e Anderson dal primo minuto.