Figc, un verdetto che va accettato e
rispettatoTavecchio sarà giudicato
per ciò che farà

Figc, un verdetto che va accettato e rispettatoTavecchio sarà giudicato per ciò che farà
di Massimo Caputi
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Martedì 12 Agosto 2014, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 12:55
Dal fatidico 24 giugno, giorno dell’eliminazione azzurra al Mondiale e delle dimissioni di Abete e Prandelli, sono trascorsi 48 lunghi giorni avvelenati da polemiche, frasi inaccettabili e lotte di potere. Da ieri, piaccia o no, la Figc ha il suo nuovo presidente. Il percorso che ha portato all’elezione di Carlo Tavecchio è stato tormentato e aspramente contrastato, caratterizzato, per usare un eufemismo, da difficoltà di ogni tipo, a cominciare da quelle che lui stesso si è procurato. Contro la sua elezione si è mosso e smosso tutto e il suo contrario, per questo il successo, sancito da un consistente 63,63% dei consensi, ha un valore che deve far riflettere, vincitori e vinti. In un paese democratico l’esito dell’urna elettiva deve essere accettato e rispettato.



Tavecchio, da ieri, va giudicato per ciò che farà, se metterà in pratica, e come, il suo programma. Le prime decisioni del resto arriveranno presto, con il Consiglio Federale convocato già il prossimo 18 d’agosto. In quell’occasione ci saranno l’attesa e non facile nomina del nuovo ct, così come quella dei vice presidenti. Il nuovo numero uno di via Allegri deve dimostrare se, come lui stesso ha dichiarato, è e sarà un “re travicello”, oppure no. Il cammino è tutt’ora assai impervio. Inutile nasconderlo, per tutti la sua elezione è frutto del grande lavoro di Claudio Lotito e bisognerà vedere se sarà manovrato da chi lo ha portato al successo.



Lo stesso Presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlò di “cambiali” da pagare quando espresse i suoi dubbi, ma annunciò anche sorprese, confermate anche ieri. Vedremo. Una vera sorpresa sarebbe constatare che il settantunenne brianzolo Carlo Tavecchio, a dispetto di età e grandi elettori, sia meno controllabile e manovrabile di come tutti credono. Sarebbe una bella notizia e la migliore risposta ai litigi e ai desolanti balletti che, ancora una volta, ci hanno regalato i presidenti della Serie A.
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