Roma, Spalletti: «Non ci sono muri tra il nostro calcio e quello europeo»

Roma, Spalletti: «Non ci sono muri tra il nostro calcio e quello europeo»
di Gianluca Lengua
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Sabato 18 Febbraio 2017, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:49

Dopo il 4 a 0 con il Villarreal in Spagna Luciano Spalletti analizza alcuni passaggi del match: «Tra il nostro calcio e quello europeo c’è una sorta di muro perché difficilmente le squadre italiane in trasferta riescono a vincere 4 a 0, quello che abbiamo avuto è un rapporto corretto con queste competizioni».Domani la Roma affronterà il Torino, il tecnico ipotizza un leggero turnover, ma sarà determinante l’allenamento del pomeriggio. Queste le sue parole in conferenza stampa. 
 
Infortunati. «Nura ha fatto la sua prima apparizione e si sta svolgendo tutto nei migliori dei modi. Siamo tutti Florenzi, domani se ce lo permettono entriamo con le maglie con scritto Flo-Szczesny, Flo-Peres, Flo-Fazio. Lui ha donato un pezzo di stesso a tutti».
 
Turnover. «Cambiare qualcosa non era in riferimento al Torino, ma al periodo. Qualche piccola differenza può essere fatta sul minutaggio dell’utilizzo degli uomini. Chi ha giocato più spesso può gestire in più la fatica ed essere al massimo sulla partita stessa. Noi abbiamo a che fare con un gruppo forte, quello che miravo all’inizio adesso in parte è la nostra forza. Abbiamo a che fare con un gruppo di calciatori che può evidenziare la sua forza in tutte le competizioni. Non si potrà dire che in quella partita lì non eravamo al massimo perché ci mancavano calciatori. Salah, Perotti e Paredes titolari? Sì, possono giocare dall’inizio domani. Io, però, ho bisogno di vederli oggi e di rendermi conto di come stanno. Quello di oggi è un allenamento in cui mi posso convincere su qualche dubbio, non ho così chiara la situazione. Loro hanno anche un minutaggio corretto e non li metterei in difficoltà, faranno una buona prestazione così come Mario Rui che però non ho fatto giocare così spesso e potrebbe dare qualcosa in meno nel ritmo indiavolato dei 90’». 
 
L’evoluzione. «Non è sempre l’uomo in più o in meno che determina la classifica del campionato è un modo di essere e ragionare. Non dobbiamo dimenticare che in quel momento abbiamo trovato un Torino in splendida condizione e noi non eravamo al meglio. Poi quello che ha fatto la differenza è stata la maniera in cui si lavora e si ci applica. Questo può voler dire che bisogna fare attenzione e che sarà una partita difficilissima, non abbiamo altro risultato se non la vittoria». 
 
Baggio. «Gli faccio gli auguri sinceri, ci ha fatto vedere cose bellissime è uno di quei calciatori che ti fa vedere come si fa. Potrebbe essere il paladino del calcio, oltre alle belle giocate e agli splendidi gol, non ha macchie ed è puro. Ha fatto tunnel a tutti, gol a tutti, è stato sempre apprezzato da tutti. Non ha mai sforato nella presunzione, un grandissimo. Io ho ancora sotto gli occhi i gol fatti a Firenze perché seguivo la Fiorentina e lo ringrazio per tutto quello che ci ha fatto vedere». 
 
Vermaelen. «Thomas ha questo problema alla mano che gli si sta calcificando. Lo puoi rischiare ma ogni giorno che passa può essere un giorno guadagnato, se gli facciamo ritardare qualche giorno è meglio ma se ci serve può giocare. Nella partita di Coppa è andato in tribuna perché non l’ho messo titolare, ho preferito non rischiare. Giovedì sarà a posto, in settimana è stato fatto un esame e il dottore ha detto che ci vuole qualche altro giorno per essere perfetto. È giusto tenere in considerazione la strada che ci viene indicata».
 
Zeman. «Mi fa piacere sia tornato sulla scena più importante del calcio italiano e farà vedere la sua enorme qualità e professione. Ha dato molto e senza farlo vedere si sarà documentato su altre cose da proporre al nostro calcio». 
 
Stimoli. «Io sono dispiaciuto quando la squadra non fa il meglio di quello che può. Quella con il Villarreal è una partita difficile, ora va di moda fare i muri. Tra il nostro calcio e quello europeo c’è una sorta di muro perché difficilmente le squadre italiane in trasferta riescono a vincere 4 a 0, quello che abbiamo avuto è un rapporto corretto con queste competizioni. A volte un allenatore va alla ricerca di qualche stimolo nella testa dei giocatori, ma io a loro non dico nulla di più. Noi abbiamo a che fare con una squadra forte e devono pensare allo stesso modo sia al di qua che al di là del muro. Se qualcuno crede di evidenziare presunzione nei modi di pensare e crede che sia facile la partita di ritorno si sbaglia di grosso, ci sono precedenti come il Milan. E poi il Villarreal non ha preso gol dal Barcellona, dal Siviglia e sa stare bene in campo. La Roma è stata forte, ma allo stesso tempo devono avere il rispetto per il proprio lavoro altrimenti te ne fanno accorgere gli altri. Noi dobbiamo migliorare nella fase della riconquista palla e rendendola giocabile. Prima si diceva palla nostra tutti larghi e parti a sfruttare il campo, adesso si dice palla nostra e molto vicino alla palla per fare possesso. Io non sono avvelenato o nervoso, voglio sfruttare le qualità della mia squadra e fare più risultati possibili». 
 
Grenier. «Lui ha fatto vedere nelle esercitazioni che nella resistenza alla velocità va in difficoltà perché gli manca la partita. L’abbiamo allenato per fargli ritrovare condizione, ma prima o poi va utilizzato. Fa parte delle valutazioni tenendo conto che dobbiamo vincere.».
 
De Laurentiis-Sarri.
«Io guardo a casa mia. Ci sono delle cose sempre da risolvere a casa nostra. Il ruolo dell’allenatore è così: oramai escono dal campo e non ti salutano, quello ti manda a fa*culo, il presidente ti dice di cambiare la formazione. Fa parte della gestione del nostro ruolo. Io cerco di imparare sempre più cose. Come ci stai con le spalle al muro? Non comodino, vorrei più aria. De Laurentiis è un grande presidente, Sarri è un grande allenatore. A volte le cose si fanno anche per gioco, io con la mia squadra non devo farlo, loro sono forti. Se fingo davanti allo spogliatoio la mia squadra se ne accorge subito». 
 
Tavecchio-Abodi. «Ho parlato con Ulivieri e ci ha sempre fatto vedere di fare il bene dell’associazione.

Sto conoscendo più cose e non avendole tutte a disposizioni sono d’accordo con Ulivieri. Devo vedere altre situazioni». 

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